Paolo Buran il 19 Febbraio 2021 alle 23:57 Rispondi Bellissima analisi, Renzi è un esecutore, il concerto dei peana stava maturando da tempo, l’urgenza dell’operazione traluceva dall’arrogante insofferenza della Confindustria, il suo successo era garantito dai pre-accordi istituiti, per l’esecutore materiale erano pronte sia la breve deplorazione che la veloce riabilitazione del “corsaro”, che Sabino Cassese prometteva fin dal primo giorno. Pur con i suoi limiti di cultura politica il governo rosso-verde filtrava troppo audacemente il bisogno di equità che il paese esprimeva. Ma il conflitto sociale scava con metodo, lo rivedremo, va compreso e rappresentato. Un’avvertenza: mi preoccupa la rinnovata retorica atlantista che spira da Biden a Draghi. Dietro le turbolente improvvisazioni della politica estera trumpiana si poteva riconoscere anche una sorta di salutare acquiescenza al declinare del ruolo mondiale degli Usa. Rispolverare “da sinistra” le velleità NewCon dell’esportazione della democrazia può aprire scenari pericolosi. E il progetto europeo non ha futuro se non differenziandosi delle velleità egemoniche americane.
Gennaro Lopez il 19 Febbraio 2021 alle 11:41 Rispondi Analisi molto lucida, dalla quale discendono previsioni più che attendibili.
Riccardo Varanini il 19 Febbraio 2021 alle 10:13 Rispondi Ottimo Concordo a pieno Renzi ha avuto per anni un ruolo preciso di preparazione Grazie Ida Riccardo varanini
Bruna Pirola il 19 Febbraio 2021 alle 09:58 Rispondi Bravissima! Condivido pienamente, sopratutto sulla lucida analisi del pericolo di crisi depressa, individuale e collettiva dell’intera società, da non sottovalutare o peggio medicalizzare. Grazie per le stimolazioni apportate.