Vanni Pierini il 18 Marzo 2022 alle 17:08 Rispondi E’ così, ma non mi sembra esattamente questo lo scandalo. E’ così ogni ora del giorno, ad ogni età, con fruizioni sempre più diversificate per confidenza con le le tecnologie e altri parametri sociologici. Ormai da tempo sono forse più attento alla pubblicità, prodotto complesso, e considero i programmi in onda, sempre più, delle fastidiose interruzioni. Ma mi sto accorgendo che tutto questo è un fatto, e con la guerra in corso addirittura un fatto positivo, perché insieme al cinismo consumista si può misurare la distanza siderale tra le diverse forme del potere, tra democrazia sofferente e lugubre totalitarismo frustrato. Tuttavia la piattezza ciarliera e in prima battuta indigeribile di tv (e giornali) da luogo ad una ‘cultura popolare’, che è incredibilmente simile a diversissime longitudini e latitudini. La considero una grande risorsa potenziale, più forte dei soggetti occhiuti che pensano di dominarla.
riccardo il 18 Marzo 2022 alle 09:22 Rispondi ciao alberto, sempre ottimo. lo faccio circolare, anche se penso che in una certa cerchia di persone, diverse, varie e lontane questa sensazione si stia da tempo già spandendo. Che si può fare per farla un pò coagulare ? abbraccio riccardo