I tombaroli – Cave asinus il 25 Ottobre 2016 alle 17:27 Rispondi […] Punto. Sostenuto da una legge elettorale proporzionale. In quegli anni si voleva infatti dare più potere al Parlamento – unica vera rappresentanza del Paese – e non renderlo ulteriormente subalterno al […]
Le parole sono importanti, ma solo quelle che sono utili alla causa – Cave asinus il 7 Settembre 2016 alle 15:43 Rispondi […] ne sarà dell’Italicum lo scopriremo solo vivendo, ma anche un proporzionale puro (come quello previsto da Ingrao, citato a sproposito) non mitigherebbe i difetti di questa brutta riforma per i motivi già […]
L'uso abusivo di Iotti, Ingrao e Berlinguer - Massimo Lizzi il 28 Maggio 2016 alle 14:46 Rispondi […] comunisti ha suscitato la protesta delle figlie e delle parenti: Bianca Berlinguer, Celeste Ingrao, Maria Luisa Boccia. Oltre che, di Enrico Mentana. Mentre Nadia Urbinati ha spiegato come il monocameralismo del PCI […]
Francesco Cappelli il 25 Maggio 2016 alle 16:50 Rispondi In “Volevo la luna” (a fine pag. 343) si legge:”A Castrovillari andai poche volte, e chissà perché sempre di fuga: fu un peccato perché mi sembrava una città stupenda”. L’ultima volta fu il 24 marzo 1992 per le elezioni politiche in un incontro pubblico con Ettore Gallo, già presidente della Corte Costituzionale e candidato al Senato, interloquendo con il quale, dopo aver ricordato che lui da tempo sosteneva l’abolizione del bicameralismo con l’abolizione totale del Senato, aggiungeva che proprio per affermarne centralità ed autonomia fosse necessario “un parlamento più striminzito, ora siamo mille.La mia proposta è una camera sola, io dico con 250/300 parlamentari”. Conservo con cura e affettuoso ricordo la video registrazione di quella manifestazione che forse fu l’ultima (o quasi) che lui fece come esponente del PDS che l’anno successivo purtroppo abbandonò. Mi sembra che qualcuno della sua splendida famiglia abbia detto che ognuno può ricordare il suo Ingrao, senza ovviamente, ma da parte di tutti, alcuna strumentalizzazione del suo complessivo pensiero, peraltro quasi sempre isolato e avversato nella stessa sinistra .
Nino Lisi il 24 Maggio 2016 alle 21:37 Rispondi La raccomandazione di non disturbare il manovratore non mi convince assolutamente. L’importante non è semplicemente fare, ma fare bene. Se si fa male è meglio non fare. Non è facile conciliare democrazia rappresentanza e rapidità di decisione, ma è quanto necessario fare. Ed è possibile se ci si prova e ci si orienta verso procedimenti decisionali “aperti” e non “chiusi”. Se si privilegia la rapidità di decisione rispetto alla rappresentanza ed alla democrazia si cade, come con le riforme renziane avverrebbe se prevalessero i si ad ottobre, in una velata dittatura delle maggioranza. L’idea che chi vince governa e chi perde si attrezza a vincere domani ed intanto “controlla” ha poco a vedere con la democrazia, perché in tal modo chi “vince” ignora che nel paese che governa ci sono anche coloro che hanno “perso” del cui parere, dei cui bisogni, delle cui aspirazioni si dovrebbe comunque tener conto. O no?
Renzo Visigalli il 24 Maggio 2016 alle 12:49 Rispondi Ho sempre avuto stima e affetto per Pietro Ingrao ma se CRS intende prendere posizioni polemiche e pretestuose , in nome e per conto di Pietro Ingrao, contro il presente governo Vi invito a non inviarmi più email perché mi vedrò costretto (e con gran dispiacere) a inserirvi nella lista delle e-mails indesiderate!!!! Finalmente abbiamo un governo che, nel bene o nel male, è riuscito a FARE qualcosa di cui se ne parla da 30-40 anni nonostante le stupide e opportunistiche opposizioni esterne (leggi M5S e Salvini) e “purtroppo molto spesso” anche interne (leggi Cuperlo, D’Alema, che per fortuna conta come il 2 di bastoni quando briscola è denari, e quel, consentitemi, Cretino di Fassina (senza offesa per i cretini) che ogni volta che apre bocca perde l’occasione di stare zitto (peggio di Salvini, Brunetta, Santanchè e company messi insieme) e la sinistra vuole mandarlo a casa d’accordo con le persone sopra citate? Allora bisogna proprio dire, con gran rammarico, che la sinistra italiana non ha imparato nulla dal passato e continua a “tagliarsi le …… per far dispetto alla moglie”!! Voglio solo ricordarvi, per fare riferimento ad un episodio relativamente recente, le conseguenze di un gesto di un tale che si chiamava Fausto Bertinotti!!! Non ci dovrebbe essere bisogno, ma voglio ancora ricordarvi la canzone cilena “El pueblo unido jamàs serà vencido” che poi divenne anche “la izquierda unida jamàs serà vencida”. Poi si può sempre migliorare se si vive in una vera democrazia. ma “Democrazia” non vuol dire “Anarchia”, anzi è proprio il contrario!!! Per amore di chiarezza non intendo dire che questo sia il migliore governo al mondo, ma sicuramente la discesa in campo di Renzi è stata una fortuna per l’Italia: finalmente abbiamo avuto un PdC che è riuscito a ridare credibilità internazionale al nostro paese dopo i disastri e sfaceli berlusconiani. Per carità, ogni critica è sempre possibile e accettabile purché costruttiva e nel pubblico interesse. Ma in questo momento il pubblico interesse non ha assolutamente bisogno di critiche distruttive ma eventualmente di supporto per rimediare ad una situazione drammatica. Al massimo sono consentiti commenti e suggerimenti. Lasciamo lavorare chi sta dimostrando di saper fare qualcosa. Dopo penseremo a fare meglio, se ci sarà qualcuno più bravo. Cari saluti.
PIERO MORPURGO il 28 Ottobre 2016 alle 15:06 Rispondi Mi perdoni signor Visigalli, qui non si discute di Renzi si analizza un problema; questa riforma del bicameralismo è giusta o sbagliata? Nel merito, da storico, ci sono entrato e ancora nessuno dei sostenitori del SI ha avuto le fonti documentarie per rispondermi; La prego di leggere il mio saggio in http://www.gildacentrostudi.it/news/dettaglio.php?id=78 e se trova delle inesattezze Le sarò grato per le Sue segnalazioni e proverò a emendarle, cordialmente prof. Piero Morpurgo
Leonardo Paggi il 24 Maggio 2016 alle 08:45 Rispondi È una precisazione importante che forse dovrebbe trovare un qualche posto anche sulla stampa cartacea.Ma questo paradossale vestirsi dei panni di Ingrao, Berlinguer e della Resistenza non è già un segno di paura e di affanno?