Raffaele Losardo il 22 Luglio 2016 alle 10:02 Rispondi Pare anche a me che uno dei punti più confusi della riforma costituzionale sia l’art. 57. Mi pare che sia stato, però, fino ad oggi trascurato o comunque non sufficientemente evidenziato un aspetto importante della confusione e contraddizione dell’impianto della riforma, prodotto dall’introduzione di opposti e confliggenti principi, sia nell’ambito della norma in questione, sia rispetto ad altri fondamentali principi di carattere generale. Mi riferisco all’introduzione del cosiddetto vincolo di mandato (laddove si parla dell’elezione dei senatori “in conformità alle scelte espresse dagli elettori”). Tale essendo la formulazione dell’art. 57.5, pare a me che la contraddizione riguardi non soltanto lo scarto rispetto all’opposto principio (contenuto nell’art. 57.2) per cui all’elezione (cioè alla scelta) dei senatori provvedono i consiglieri regionali; ma anche e prima ancora con il principio generale (di cui l’art. 67 della Costituzione costituisce esemplificazione) secondo il quale la rappresentanza non è soggetta a vincolo di mandato. Questa contraddizione, sia o meno frutto di scelta consapevole, sembra a me semplicemente devastante e talmente dirompente, rispetto ad ogni regola di minima coerenza dei principi che devono governare l’impianto costituzionale, da richiedere una maggiore evidenziazione nel dibattito. Mi permetto di rinviare ad un mio intervento inviato agli organizzatori del Premio Losardo, reperibile al seguente link: http://www.laboratoriolosardo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=226:news-il-messaggio-di-raffaele-losardo&catid=26:categoria-news-comunicazioni&Itemid=173&lang=it . Molti cordiali saluti. Raffaele Losardo