La vittoria di Pierluigi Bersani nelle primarie del centrosinistra ha costituito un’ulteriore sconfitta della Seconda Repubblica. Matteo Renzi, infatti, per quanto si sia presentato come innovatore, era in realtà il candidato più vecchio e conservatore che portava avanti e difendeva i pilastri di quel fragile sistema politico emerso dopo la crisi dei partiti nei primi anni novanta. Il mito del leaderismo, la fiducia nelle tecniche elettorali maggioritarie, la comunicazione e il marketing anteposti alla politica, la vocazione maggioritaria, la perdita di identità definite, la critica al partito organizzato e alla professionalizzazione della politica, la devozione al liberismo, sono stati tutti sconfitti in questa consultazione.
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