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Le voci di chi abita il mondo del lavoro

Le risposte a un questionario della Fondazione Di Vittorio raccontano una crescente eterogeneità nei percorsi individuali di sfruttamento ed emancipazione, ma anche le sfide per la ricomposizione dell’azione collettiva. Gli obiettivi sono salari più giusti, meno precarietà, più innovazione.
Pubblicato il 27 Giugno 2024
Lavoro, Materiali, Scritti, Temi, Materiali

L’Inchiesta sulle condizioni e le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori è stata promossa dalla CGIL nazionale, in collaborazione con le categorie e le strutture sindacali, e condotta dalla Fondazione Di Vittorio con un gruppo di ricerca interdisciplinare composto da esperti dei centri studi sindacali e delle università.

L’obiettivo dell’inchiesta è stato quello di indagare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, per comprenderne i bisogni e le aspettative e migliorare il mondo del lavoro e l’azione del sindacato.

Il questionario ha raggiunto un campione di oltre trentamila rispondenti ed era rivolto a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, in ogni settore, con qualsiasi professione e tipologia contrattuale.

Il mondo del lavoro è attraversato da profonde innovazioni che accelerano un cambiamento paradigmatico del modello di vita economica e sociale che sta maturando negli ultimi cinquant’anni, a partire dal superamento del fordismo iniziato tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. A cavallo con il nuovo millennio, il rapporto tra digitalizzazione e flessibilità ha contribuito all’affermarsi di un nuovo paradigma caratterizzato da un’economia a rete altamente dinamica, nella quale non esiste una “best way” nella produzione ma, piuttosto, una crisi della produzione in serie standardizzata e l’emergere di molteplici strategie produttive di beni e servizi. Attualmente, siamo dentro un paradigma socio-economico caratterizzato da un’elevata flessibilità, dinamicità, molteplicità e costante evoluzione delle modalità con cui si lavora e questi tratti comuni si traducono in molteplici modelli produttivi e differenti esperienze di lavoro individuali. In alcuni casi abbiamo un ritorno al taylorismo, come analizzato in numerosi studi sulla platform economy, in altri casi emergono enormi possibilità di libertà creativa e partecipazione. I percorsi di soggettivazione e de-soggettivazione associati al lavoro sono fortemente differenziati e superano i percorsi “standard” di affermazione e sfruttamento del lavoro, portando alla ridefinizione stessa dei meccanismi di “riconoscimento” dei diritti e delle tutele.

In questo scenario, altamente dinamico e differenziato, è fondamentale interrogarsi su quali siano le condizioni e le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori, al fine di favorire la costruzione dell’azione sindacale e rafforzare la definizione di un punto di vista autonomo sui processi di trasformazione.

I risultati dell’inchiesta raccontano un mondo del lavoro caratterizzato da bisogni specifici, con una crescente eterogeneità e una molteplicità di percorsi individuali di sfruttamento e di emancipazione. D’altra parte, emergono le sfide comuni per la ricomposizione dell’azione collettiva, per affermare un nuovo paradigma di sviluppo fondato su salari più giusti, meno precarietà, più innovazione, attraverso la partecipazione e la rappresentanza sindacale.

La ricerca evidenzia alcune sfide paradigmatiche della nostra epoca, in particolare per il modello produttivo italiano, la cui competitività si basa sull’abbassamento del costo del lavoro e su una flessibilità che è perseguita soprattutto attraverso l’instabilità del rapporto contrattuale. La necessità di aumentare i salari, la lotta alla precarietà e l’esigenza di qualificazione sono le tre questioni centrali per chi ha risposto all’inchiesta, se consideriamo le priorità indicate per la contrattazione a livello di azienda/ente e per il confronto nazionale con le istituzioni, a cui si sommano i diversi fattori che definiscono le opportunità di governo dell’organizzazione del lavoro.

Inoltre, tra le tendenze generali, emerge il bisogno stesso di avere un lavoro, lontano da qualsiasi retorica che ne vuole marginalizzare il ruolo nella vita sociale e individuale, visto che i rispondenti indicano “l’assistenza per il reinserimento lavorativo” come un servizio tra i più importanti tra quelli da rafforzare nelle Camere del lavoro, dopo l’assistenza legale e per le vertenze.

L’analisi dei risultati mostra anche le specificità determinate dall’età (come la maggiore esposizione al rischio di precarietà occupazionale per i più giovani), dal genere (come le minori opportunità di retribuzione), le differenze presenti tra i settori (a partire dalle distinzioni tra industria e servizi, e tra pubblico e privato), tra le professioni, tra chi può lavorare o meno da casa, in relazione alla dimensione dell’impresa e considerando se questa opera o meno in appalto, e così via.

Il paradigma socio-economico attuale pone ai sindacati non solo la sfida di ricostruire i pilastri su cui fondare e orientare il modello di sviluppo (a partire da un lavoro pagato il giusto, stabile e qualificato, con condizioni dignitose, vista la priorità data all’aumento dei salari, alla lotta alla precarietà, alla formazione, al governo dell’organizzazione del lavoro) ma anche di costruire dei percorsi di rivendicazione capaci di intercettare le molteplici istanze del mondo del lavoro, che provengono da contesti e categorie specifiche, con esperienze sempre più individualizzate e differenziate.

Le condizioni e le aspettative dei singoli lavoratori definiscono dunque dei perimetri non univoci e non determinati di intervento sindacale, per cui le differenze a livello individuale, dovute a variabili anagrafiche e dal contesto di lavoro, creano nel loro intersecarsi delle situazioni e dei bisogni diversi.

L’inchiesta è stata coordinata da me, Daniele Di Nunzio, Responsabile Area Ricerca della Fondazione Di Vittorio, e la pubblicazione contiene una prefazione di Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL, e un’introduzione di Francesco Sinopoli, Presidente della Fondazione Di Vittorio.

I capitoli del volume, a cura di un gruppo di oltre trenta ricercatrici e ricercatori, presentano delle analisi trasversali su tematiche differenti (quali ad esempio il genere, l’innovazione, la precarietà, ecc.) e analisi di livello settoriale, nel tentativo di restituire una ricostruzione dettagliata delle numerose sfide che si pongo per il mondo del lavoro e per l’azione del sindacato.

Il volume è disponibile sul sito di Futura Editrice e materiali divulgativi sono a disposizione sul sito della Fondazione Di Vittorio.

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