Articolo pubblicato su “Attac Italia” il 06.09.2025: https://attac-italia.org/la-solidarieta-per-gaza-rompe-gli-argini-della-narrazione-dominante/
Sono centinaia le mobilitazioni spontanee e organizzate che attraversano dal più piccolo paese alla più grande delle metropoli.
Sono partecipate da moltitudini che eccedono l’attivismo e sono attraversate da un protagonismo sociale come non si vedeva da tempo.
Hanno di fronte una narrazione dominante –“Israele ha diritto alla difesa, partecipazione diretta alla guerra in Ucraina, necessità del riarmo, percezione del nemico e postura culturale bellicista”- che giorno dopo giorno viene erosa da quelle piazze, gremite di persone molto diverse fra loro ma accomunate dall’esigenza di fermare guerra, riarmo, genocidio e autoritarismo.
L’iniziativa simbolica e concreta che tutte le racchiude è la Global Sumud Flotilla: dice a chiare lettere che se i governi sono complici, l’azione va intrapresa dal basso tutte e tutti insieme, chi sulle barche pronte a salpare per Gaza, chi da terra con gli occhi puntati e pronti a reagire in caso di attacco, bloccando i porti, le città, i trasporti, le scuole e quant’altro.
È una marea contro il governo, ma che inevitabilmente denuncia anche gli enormi limiti delle opposizioni e dei grandi sindacati, perché ciò che sta accadendo a Gaza ha trasformato il mondo e niente sarà più come prima; perché la nuova dimensione dell’economia della guerra non può essere temperata, ma fermata con ogni mezzo necessario; perché le parole stanno a zero e il giocattolino dell’alternanza di governo sul medesimo paradigma non reggerà il confronto con la realtà.
La scommessa dei prossimi mesi è se questo movimento tellurico che attraversa il Paese saprà trovare momenti di accumulazione di forze in grado di incidere sull’agenda politica, obbligandola a rivedere obiettivi e strategie.
Ci aspettano anni di risorse destinate alla guerra e sottratte al lavoro, ai diritti e alla conversione ecologica della società.
Ci aspettano anni di arruolamento culturale e materiale all’ideologia della guerra.
Possiamo trasformarli in anni nei quali pretendere, tutte e tutti assieme, un futuro diverso e una vita degna per chiunque abita questo pianeta.
All eyes on Gaza, all eyes on Global Sumud Flotilla, all hearts for an alternative society!
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