Adele Lotito il 30 Gennaio 2017 alle 15:26 Rispondi Bellissima recensione per un libro che affronta temi cruciali. Complimenti!
Enrica il 29 Gennaio 2017 alle 11:39 Rispondi Ho letto il libro in questione e, nella sua presentazione, ho ritrovato una lucida capacità di ricomporre tutti i fili, e le articolazioni, oggettivazioni, della fragilità. Riesce a dire tutto, senza neppure mai una volta citare lo spettro oscuro della morte che, pur nelle diversità delle risposte individuali, sappiamo dominarci e determinarci.. Infine, un rimando allo scrivano di Melville. Quel suo non assolutizzare un diniego, una negazione, ma “avere preferenza” per una negazione, altro non è che la vera potenza, nemica dell’onnipotenza. Solo chi è, nel senso di possedere le qualità dell’essere (scrittore, filosofo, violoncellista, scrivano) può decidere di non esercitarle. Non indolenza, dunque, ma rifiuto consapevole a mostrarsi. Grazie ancora per la chiarezza e per la lucidità.