I nuovi dati sugli investimenti
Come noto, la revisione del Piano nazionale ripresa resilienza ha comportato anche una modifica di diverse misure, l’eliminazione di alcune che erano già presenti e l’aggiunta di altre. Le novità più rilevanti da questo punto di vista riguardano gli investimenti. Oggi Openpolis è in grado di rendere pubbliche le informazioni su oltre 260.000 progetti finanziati dal piano.
A livello numerico, possiamo osservare che i settori maggiormente interessati sono digitalizzazione (oltre 70.000 progetti finanziati), infrastrutture (circa 65.000) e scuola, università e ricerca (circa 58.000).
Il valore totale di tutte le opere si attesta intorno ai 208,2 miliardi di euro considerando anche le risorse aggiuntive rispetto a quelle del piano. Se invece si prendono in esame solo i fondi PNRR, l’importo già assegnato risulta essere pari a 136,5 miliardi di euro dei 194,4 miliardi totali destinati al nostro paese.
Il settore che cuba più risorse è quello delle infrastrutture (48,3 miliardi di euro). Seguono gli interventi per la scuola (23,9 miliardi) mentre al terzo posto troviamo la transizione ecologica (15,2 miliardi). Le stesse voci occupano i primi posti per importi assegnati considerando anche fonti di finanziamento ulteriori rispetto al PNRR.
Come detto, purtroppo a oggi non sono disponibili informazioni sullo stato di avanzamento fisico e finanziario di questi interventi. Non è quindi possibile valutare il progresso dei progetti presi singolarmente. Tuttavia, a seguito dell’ultimo rilascio dati, il Governo ha fornito informazioni sulla spesa sostenuta a livello aggregato di misura. Questo dato, anche se parziale, ha consentito di aggiornare l’indicatore originale di Openpolis relativo allo stato di avanzamento degli investimenti.
Da questo punto di vista possiamo osservare che i settori più avanti sono quello dell’impresa e del lavoro (44,8%), delle infrastrutture (40,9%) e della giustizia (36%, si tratta però in questo caso di pochissimi progetti). Per quanto riguarda il primo tema a trainare la spesa è stata principalmente l’erogazione di alcuni crediti d’imposta, come quelli rientranti nella misura Transizione 4.0. Nel secondo caso invece pesa molto l’erogazione dei fondi riguardanti il bonus ristrutturazione che è già arrivata al 100%.
“L’accentuazione dell’incidenza dei contributi alle imprese, in particolare di quelli consistenti nei crediti d’imposta, potrebbe imprimere maggiore velocità alla realizzazione della spesa, imponendo però l’esigenza di garantire un attento monitoraggio nella ripartizione territoriale dei fondi, al fine di preservarne un’adeguata fruizione anche alle aree meridionali”. Corte dei conti, Relazione sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (maggio 2024)
Da notare comunque che per nessun tema è ancora stata raggiunta la soglia del 50% di fondi già erogati. Anzi, in 4 casi il dato è inferiore al 10%. Si tratta degli interventi negli ambiti dell’inclusione sociale, della cultura e del turismo, della pubblica amministrazione e della transizione ecologica.
Assegnati oltre 136 miliardi di fondi PNRR
Gli investimenti del Pnrr e il loro stato di avanzamento in base alla spesa sostenuta, suddivisi per tema
FONTE: elaborazione Openpolis su dati OpenPNRR (ultimo aggiornamento: giovedì 25 Luglio 2024).ù
La distribuzione degli investimenti sul territorio
Detto che alcuni degli interventi hanno una rilevanza nazionale e non possono quindi essere “territorializzati”, grazie ai più recenti dati disponibili è possibile valutare come le diverse opere finanziate dal PNRR si distribuiscono nelle varie zone del paese.
Aggregando i dati a livello di province e città metropolitane possiamo osservare che le aree del paese che ospitano il maggior numero di opere sul loro territorio si trovano al sud. Si tratta delle province di Lecce (3.720 progetti finanziati), Caserta (3.572), Bari (3.504) e Napoli (3.379). La prima provincia non meridionale è Perugia, quinta con 3.208 progetti. Mentre la prima del settentrione è Modena, settima con 2.894 progetti.
Per quanto riguarda gli importi invece, sono le aree maggiori a farla da padrone. Al primo posto infatti troviamo Roma con oltre 8 miliardi di fondi Pnrr assegnati (integrati da circa 4 provenienti da altre fonti di finanziamento). Seguono Napoli e Milano che riportano valori simili (circa 5,1 miliardi di fondi PNRR e 2,1 da altre fonti) e Torino (3,9 miliardi PNRR e 1,8 da altre fonti).
È però interessante valutare anche l’impatto dei progetti finanziati dal piano in base al numero dei residenti che vivono nelle diverse province del paese. Da questo punto di vista possiamo osservare che al primo posto si trova la provincia di Isernia con un investimento PNRR che, sulla base dei dati attuali, è valutabile in circa 6.000 euro pro-capite. Seguono Enna (5.156 euro pro-capite), Matera (5.094) e Ferrara (4.644).
In provincia di Isernia oltre 6mila euro pro-capite di investimenti Pnrr
Gli investimenti del Pnrr pro-capite per provincia in base ai progetti attualmente registrati
FONTE: elaborazione Openpolis su dati OpenPNRR (ultimo aggiornamento: giovedì 25 Luglio 2024).
Tra le province che avranno un impatto pro-capite più limitato (tra mille e 1.400 euro) dei fondi PNRR troviamo diverse zone settentrionali. Si tratta di Lecco, Como, Monza e Brianza, Biella, Treviso, Varese e Udine.
È importante precisare che alcuni progetti del PNRR insistono sul territorio di più province. Può essere il caso, ad esempio, degli interventi riguardanti infrastrutture come le ferrovie. In questo caso, non essendo possibile assegnare in maniera puntuale l’importo a un singolo territorio è stata fatta la scelta metodologica di conteggiare il progetto in maniera intera per tutti i territori coinvolti. Questo logicamente tende a favorire alcuni territori meno popolosi che risulteranno così sovraesposti.
L’osservatorio di Openpolis sul Pnrr
Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ogni lunedì Openpolis pubblica un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori. Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc.
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