Qui il link al sito della Marcia Perugia Assisi 2025.
Nel 1952 un convegno internazionale a Perugia decise la costituzione di un “Centro di coordinamento internazionale per la non violenza”. Così Aldo Capitini, in ‘Ragioni e organizzazione della marcia” descrive la nonviolenza:
È nel contesto di questi principi e delle attività del Centro che nasce nel 1960 l’idea di una marcia “popolare” che si volgerà poi effettivamente il 24 settembre del 1961.
Scrive Capitini:
“Avevo visto, nei dopoguerra della mia vita, la domenica nelle campagne frotte di donne vestite a lutto per causa delle guerre, sapevo di tanti giovani ignoranti ed ignari mandati a uccidere e a morire da un immediato comando dall’alto, e volevo fare in modo che questo più non avvenisse, almeno per la gente della terra a me più vicina.
Come avrei potuto diffondere la notizia che la pace è in pericolo, come avrei potuto destare la consapevolezza della gente più periferica, se non ricorrendo all’aiuto di altri e impostando una manifestazione elementare come è una marcia?”.
[…]
“Fermo nell’idea di raggiungere la popolazione più periferica dovevo chiedere l’aiuto di altri per l’annuncio e per il trasporto stesso delle persone dai luoghi lontani. Sapevo bene che gli aiutanti (anche se d’accordo su certe condizioni) e i partecipanti non sarebbero stati in gran parte persuasi di idee nonviolente; lo sapevo benissimo, ma, e questo è un altro carattere dell’iniziativa che voglio mettere in rilievo, si presentava un’occasione di parlare di ‘nonviolenza’ a ‘violenti’, di mostrare che la nonviolenza è attiva e in avanti, è critica dei mali esistenti, tende a suscitare larghe solidarietà e decise non collaborazioni, è chiara e razionale nel disegnare le linee di ciò che si deve fare nell’attuale difficile momento”.
“Fare una Marcia con filoccidentalisti e filosovietici non è certamente accettare il Patto della NATO o il Patto di Varsavia, ma è parlare a loro francamente della nostra posizione di neutralisti, in nome del rapporto intimo con tutti e dal basso.
Sono io il primo ad avere cara la ‘qualità’ più che la ‘quantità’. Ho dovuto fare uno sforzo verso me stesso per perseverare nell’idea di muovere molta gente, di chiedere a ciò l’aiuto di persone che all’inizio sorridevano della cosa e che, lungo il corso, non avrebbero certamente condiviso gli ideali a cui tengo sommamente. Ma era una tentazione che dovevo vincere in nome di quello sforzo da fare per arrivare al maggior numero di lontani e periferici, in un periodo di crescente guerra fredda, forse nell’imminenza di un conflitto immane”.
La marcia vide una grande partecipazione. Gli intellettuali marciarono insieme alla “popolazione più periferica”. Emozionanti sono le immagini in bianco e nero che raccontano il grande serpente umano che attraversa i campi sotto Perugia, attraversa Bastia, si gonfia di nuove adesioni a Santa Maria degli Angeli e infine sale alla Rocca di Assisi. Volti sorridenti. Ragazzi appena adolescenti con i loro cartelli. Donne vestite di nero. Uomini che si tolgono il cappello al passaggio. Scrittori e poeti che sostengono gli striscioni.
Sul prato della Rocca di Assisi Aldo Capitini così concluse il suo intervento:
“Il tempo è maturo per una grande svolta del genere umano. Il passato è passato. Basta con le torture, basta con le uccisioni per qualsiasi motivo, basta con il veleno che la violenza porta nell’educazione dei giovani; basta con il pericolo che enormi forze distruttive siano in mano alla decisione di pochi uomini.
Noi del Centro per la nonviolenza chiediamo che si allarghi l’applicazione del metodo di resistenza attiva nonviolenta, alle lotte per la liberazione dall’imperialismo, dal colonialismo, da tutte le oppressioni, dal potere assoluto di gruppi dittatoriali o reazionari o asserviti alle forze economiche sfruttatrici.
Da questo orizzonte aperto, infinito e fraterno, sacro da più di sette secoli ad ogni essere che nasce alla vita e alla compresenza di tutti, scenda una volontà intrepida e serena di resistere alla guerra, in propositi costruttivi di pace”.
I testi citati sono contenuti nel volume “In cammino per la pace. Documenti e testimonianze sulla Marcia Perugia-Assisi” a cura di Aldo Capitini (Silvana Editoriale).
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