Iniziative

“Adesso c’è di nuovo bisogno di una radicalizzazione del pensiero. Siamo in una condizione pre-marxiana. Costretti dunque a ricominciare dalla critica di tutto ciò che è. Perché è questa che si è smarrita”. Così Mario Tronti nel suo libro-testamento postumo “Il proprio tempo appreso col pensiero”. A due anni dalla sua morte, mentre il mondo è solcato da conflitti tragici e una nuova generazione irrompe nella sfera pubblica, proviamo a raccogliere il testimone della sua radicalità ripercorrendo in un convegno il suo pensiero e riportandolo alle urgenze del presente.

Figura di spicco del Pci e della sinistra italiana, senatore della Repubblica, presidente del Centro studi per la riforma dello Stato, docente di Filosofia politica all’Università di Siena, Tronti è stato uno dei filosofi più importanti e originali del Novecento europeo. Noto in Italia e all’estero soprattutto come padre fondatore dell’operaismo marxista, è altrettanto importante come pensatore della sfera politica. Alla crisi e alla critica delle democrazie contemporanee dopo la fine della Guerra fredda e al rilancio della politica nell’attuale fase di spoliticizzazione di massa ha dedicato l’ultimo trentennio della sua produzione. Titolare di un pensiero “disordinante”, come lui stesso lo definiva, rispetto alle scolastiche correnti, ha intrecciato in modo originale e fecondo marxismo eterodosso, classici della tradizione politica moderna, cultura della crisi mitteleuropea, teologia politica, aprendo piste inesplorate per generazioni diverse di studiosi e di militanti. Profondamente radicato nella città di Roma, e in particolare nel quartiere Ostiense dov’era nato, ha sempre rivendicato queste radici nella sua attività filosofica e politica.

La recente pubblicazione presso Il Saggiatore del suo libro postumo, unitamente al conferimento alla biblioteca del Senato del suo archivio personale, rendono ormai disponibile l’opera trontiana nella sua interezza e consentono di ridiscuterla mettendo a confronto studiosi italiani e stranieri e interpreti di diverse generazioni, a partire dalle domande impellenti che la ridefinizione dell’ordine mondiale, la crisi delle democrazie occidentali, il disorientamento culturale e politico della sinistra pongono oggi all’ordine del giorno.

Promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale in collaborazione con il CRS e con il supporto di Zètema Progetto Cultura, il convegno si terrà il 14 e il 15 novembre a Roma, alla Sala del treno della Centrale Montemartini, si concluderà domenica 16 mattina con una passeggiata nei luoghi romani che Tronti amava particolarmente, e sarà preceduto, il 12 novembre, dalla presentazione al Senato del volume che raccoglie i discorsi parlamentari di Tronti, organizzata dall’Ufficio Studi e ricerche del Gruppo PD. 

(Progetto grafico del Collettivo Join the Resistance)

Qui il PDF della locandina

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Per prenotarsi scrivere all’indirizzo email: crs-info@dol.it

Indicazioni di mobilità sostenibile

Metro B (fermata più vicina Piramide) e tram 3 (fermata più vicina Piramide) per il 14 e il 15 novembre.
Metro B (fermata più vicina Circo Massimo) e tram 3 (fermata più vicina Viale Aventino) per il 16 novembre.

Qui il link alla recensione di Ida Dominijanni al volume di Mario Tronti “Il proprio tempo appreso col pensiero. Scritto politico postumo“, a cura di Giulia Dettori (Il Saggiatore, 2024)

Qui il PDF della locandina

Un commento a “Mario Tronti e il Novecento”

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