Qui la locandina
Per chi, pur interessato, non potrà partecipare di persona è prevista la possibilità di seguire l’incontro collegandosi tramite il seguente link: https://us02web.zoom.us/j/86934113051?pwd=DPOv4iR1r2nhm4h7VcR4xm4oUaJ4En.1
I conflitti contemporanei, dall’Ucraina al Medio Oriente, sono sempre più guerre digitali, dove le capacità di elaborazione dei dati e l’uso della AI diventano elementi decisivi sul campo di battaglia. Non si combatte più solo con armi fisiche: reti, dati e algoritmi sono ormai il sistema operativo della guerra moderna.
In questo scenario, le Big Tech hanno rafforzato il loro ruolo di fornitori primari dell’apparato industriale-militare degli USA. Ma mentre i riflettori restano accesi sul ristretto gruppo FAMAG (Meta, Apple, Microsoft, Amazon, Google), è un’altra azienda, mediaticamente “minore”, a rappresentare l’esempio più completo e preoccupante della integrazione tra tecnologie digitali e regimi di guerra. Una azienda tanto silenziosa quanto potente: Palantir Technologies.
Poco visibile rispetto alle altre, si è già profondamente integrata con gli apparati di sicurezza e di guerra americani, e si muove nella stessa direzione in tutti i paesi dell’Occidente. A differenza delle altre aziende, Palantir preferisce rimanere in penombra: non vende se stessa al pubblico, non fa pubblicità. Vende potere agli apparati dello Stato. Potere di prevedere, di controllare, di dominare. E facendo questo, in qualche modo, diventa essa stessa Stato.
Palantir sta ridefinendo il volto della guerra. Le sue piattaforme software (come Gotham) integrano dati da droni, satelliti, intercettazioni e social media in un quadro operativo coerente, rendendolo indispensabile in teatri complessi.
Palantir ha fornito all’Ucraina software per integrare dati raccolti da fonti multiple – dai satelliti NATO ai combattenti sul campo e ai social media – coordinando la risposta militare. E nell’attacco militare alla Palestina, è stato uno dei fornitori chiave di Israele con i suoi strumenti utilizzati per identificare obiettivi a Gaza
All’interno dei confini nazionali, Palantir diventa architetto dei sistemi di sorveglianza più controversi. FBI, NSA e CIA utilizzano da anni i suoi sistemi per azioni di polizia predittiva. Attualmente è fornitore dell’ICE, l’Immigration and Customs Enforcements, al quale fornisce database e strumenti analitici (tramite la piattaforma Falcon) per identificare, tracciare e deportare migranti. Mentre il Dipartimento della Salute le ha affidato la propria piattaforma HHS Protect per aggregare e analizzare dati sanitari nazionali.
Ma Palantir è già presente anche in Europa. In Germania 3 dei 16 stati federali stanno utilizzando il software Gotham, mentre ha coinciso con la visita di Trump in Inghilterra la notizia dell’avvio di una forte partnership tra l’azienda e il Ministero della Difesa britannico. In Italia il Policlinico Gemelli ha siglato nel 2023 una partnership per realizzare attività di ricerca nella medicina digitale, basata sulla gestione dei dati ospedalieri.
È possibile non solo conoscere, comprendere e denunciare le conseguenze negative di questa colonizzazione tecnologica, ma anche riuscire a contrastarla?
Franco Padella è chimico specializzato nella scienza dei materiali, conduce anche attività di divulgazione nel campo delle tecnologie per la sostenibilità e per le innovazioni digitali, svolgendo lo sguardo verso le dinamiche e i filtri ideologici che accompagnano lo sviluppo dei nuovi assetti economici e tecnologici.
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