I programmi di riarmo europeo, sanciti dall’approvazione del piano ReArm Europe, sono l’ultimo tassello di uno scenario politico in cui tutto è messo rapidamente in movimento. L’irruzione di Trump dopo tre anni di guerra in Ucraina sembra accelerare gli eventi in una spirale incontrollata. Scenari di deportazione di massa per Gaza. Rapporti internazionali come transazioni commerciali in cambio di paci imposte e instabili. Miliardari del big-tech al potere e guerre dei dazi. Scenari inediti che rimescolano fronti e posizioni, di cui sono prova l’accordo tra la rivoluzione del Rojava e il nuovo governo siriano.
In questa nuova realtà in cui la guerra – combattuta, potenziale, latente, commerciale, tecnologica – occupa il centro della scena politica risulta ancora più urgente la necessità di nuovi strumenti di analisi, organizzazione e lotta. Noi siamo per la fine di ogni guerra combattuta. Ma, contro ogni pretesa o previsione di tregue o paci imposte dai potenti di turno, pensiamo che la guerra oggi significhi molto di più di quanto accade nei campi di battaglia. È oggi necessario affrontare uno scenario in cui nella guerra, politica e capitalismo si intrecciano in un apparente caos.
Osserviamo la crescita di opzioni nazionaliste e scioviniste che, mentre richiamano per caratteri ereditari, simbolici e di proposta politica il fascismo, si inseriscono in una nuova articolazione tra Stato e capitalismo che trasforma ogni dimensione locale e territoriale. Ma più che all’emergere di un nuovo ordine globale assistiamo a un disordine sistemico sempre più radicale: in questa situazione il paradigma della guerra diventa sempre più la logica politica attraverso cui Stati e capitale tentano di imporre un comando costantemente instabile. Il crescente militarismo ridefinisce la società su molteplici piani, alimentando l’autoritarismo e il razzismo, rafforzando le gerarchie, rinsaldando il patriarcato e il controllo dei corpi, dirottando risorse dal benessere collettivo alle spese militari.
In questa nuova realtà, dobbiamo fare i conti con il fatto che linguaggi, immaginari, modalità organizzative a cui i movimenti sono abituati hanno perso la presa sui rapporti di potere che si delineano, le forme dello sfruttamento, le linee di frattura che attraversano produzione e riproduzione sociale: la tre giorni Reset Against the War vuole essere uno spazio di discussione e organizzazione che riconosca la centralità della guerra e del mutamento di condizioni nel quale ci troviamo. Un momento di confronto per affrontare e superare i blocchi che ci hanno impedito sin qui di costruire e organizzare collettivamente un’opposizione alla guerra capace di sfidare le logiche del dominio e dello sfruttamento, nonostante la ricchezza e pluralità delle esperienze di autorganizzazione e mobilitazione. Guardando nelle pieghe di questo disordine – alimentato anche dall’insubordinazione, dalla resistenza e dai movimenti di precar, migranti, donne, persone LGBQI+ – e sviluppando analisi e discorsi comuni, possiamo trovare nuove possibilità di lotta e organizzazione per aprire spazi di reale trasformazione.
Per questo invitiamo spazi sociali, collettive studentesche, singole soggettività, coordinamenti, sindacati di base a partecipare a Roma alla residenza del 28-29-30 marzo. La residenza si comporrà di talk, tavoli di lavoro, assemblee plenarie, momenti artistici e di piazza. Lo scopo che ci proponiamo è cercare linguaggi comuni, elaborare ipotesi e proposte, uscire dai limiti e dai recinti dei nostri percorsi abituali, dalle divisioni infruttuose, dalle alleanze con lo sguardo corto. Reset, dunque: non per cancellare il presente, ma per liberare l’invenzione e costruire quello che ancora non c’è.
Abbiamo bisogno di rimetterci in cammino. Insieme. Ora.
Qui la pagina Instagram di Reset Against the War
Leggi il documento di presentazione della residenza
PROGRAMMA
VENERDI’ 28 MARZO
Università Roma Tre, Aula Verra
11:00 – 13:30 Talk Guerra, tecnologia, saperi, con Dario Guarascio (Sapienza), Federica Giardini (Roma 3) e Francesco Raparelli (Roma 3).
ACROBAX
16:30 – 18:00 Talk di presentazione di Tardo fascismo. Le radici razziste della destra al potere, con Alberto Toscano
18:00 – 20:30 Plenaria introduttiva. In apertura RedReading by Tamara Bartolini e Michele Baronio
21:00 Cena
22:00 Serata slam poetry
SABATO 29 MARZO
Acrobax
9:30 – 13:00 Tavoli tematici:
13:30 – 15:00 Pranzo
15:00 – 18:00 Tavoli tematici:
18:00 – 19:00 Plenaria
19:30 Cena
A seguire: Street Parade Against the War
DOMENICA 30 MARZO
10:00 – 13:00 Plenaria Finale
13:30 Pranzo
15:00 Pulizie
Chiediamo a chi intende partecipare alla residenza di compilare il form di registrazione per aiutarci ad organizzare al meglio l’accoglienza e gli spazi e facilitare la discussione. È prevista la possibilità di campeggiare presso Acrobax per chi ne avesse la necessità.
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