La crisi climatica non è più da tempo una minaccia lontana.Essa condiziona ormai le nostre vite e il nostro futuro e richiede di essere affrontata in modo responsabile e determinato. Ora.Il compito di farvi fronte spetta anzitutto agli organismi internazionali e agli stati, visto che le imprese e il mondo della finanza non hanno avuto finora alcuna seria intenzione di prendersi le proprie responsabilità. Anche il ruolo degli individui e delle famiglie è fondamentale, anche se su di esso vengono scaricate troppo spesso le responsabilità principali.
Ma anche le città – qui come ovunque – sono chiamate a scelte impegnative e innovative perché il loro contributo può essere grandissimo.Una città in comune si batte da sempre perché Pisa diminuisca drasticamente il suo impatto ambientale, attraverso politiche della mobilità, energetiche, urbanistiche e di rinaturalizzazione.Questa ricerca e queste proposte sono al centro anche del programma per le amministrative del 2023, come lo sono state nel 2013 e nel 2018.
Ne parliamo con Simone D’Alessandro, che all’Università di Pisa lavora da anni su soluzioni che diminuscano l’impatto delle attività umane senza penalizzare le fasce sociali più deboli; con Franco Padella, che ha immaginato un progetto innovativo di decarbonizzazione delle attività del porto di Civitavecchia e lavora per comunità energetiche autonome; con Giorgio Gallo che da anni progetta soluzioni per il risparmio energetico delle città in collaborazione con diverse amministrazioni comunali.
Qui il link al sito di “Una città in comune”
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