Giulia Masc il 29 Maggio 2020 alle 03:26 Rispondi Agli elementi ricordati aggiungerei il disprezzo. Disprezzo che nel discorso pubblico e in quello privato più o meno esplicitamente guida, accompagna e giustifica le dinamiche di riconoscimento/disconoscimento, inclusione/esclusione. Per citare Albert Camus – tornato in vetta alle classifiche di e-commerce letterario [sigh!] con “La peste” (1947) ma autore anche de “L’uomo in rivolta” (1951) – “Il fascismo, effettivamente, è disprezzo. Inversamente, ogni forma di disprezzo, ove intervenga nella politica, prepara o instaura il fascismo.”