«La grande scienza politica moderna, di cui Machiavelli è l’iniziatore, non è mai solo sapere ma è anche volere: è anche, e forse soprattutto, conoscere per volere». E, più precisamente: «Quello che Machiavelli intende elaborare e proporre è, insomma, al di là del puro politico, un homo novus, dotato di caratteristiche inequivocabilmente differenziate rispetto a qualsiasi altra forma apparentemente consimile del passato». Sono citazioni da un volume che costituisce una delle recenti pubblicazioni di Alberto Asor Rosa Machiavelli e l’Italia. Resoconto di una disfatta, dato alle stampe nel febbraio del 2019 e dedicato A Giulio Einaudi. Parole: «conoscere», «volere», «sapere», «homo novus» (ma sono altrettante categorie, concetti, e questioni. E ipotesi, compiti, pratiche) che segnano la continuità della ricerca e dell’impegno di Alberto Asor Rosa lungo l’intero arco della sua vita. Nel giugno del 2021 Alberto Asor Rosa licenzia per Einaudi L’eroe virile. Saggio su Joseph Conrad. Lo studio è dedicato «agli uomini che non si sono arresi… agli uomini che non s’arrendono», agli uomini che non si rinserrano nel ‘privato’. Il conradiano eroe virile del titolo fa ‘la sua parte’, pur «degradato e consunto, ormai del tutto inconsapevole di sé». Bene avvertì l’assillo intellettuale e la spinta morale di Alberto Asor Rosa, tanti anni fa, Eugenio Montale quando scrisse: «Asor, nome gentile (il suo retrogrado/è il più bel fiore)/non ama il privatismo in poesia». Del resto, anno 2009, ne Il grande silenzio Alberto Asor Rosa non ribadisce che: «Siccome non è più lecito aspettarsi granché dai tradizionali maîtres à penser, come abbiamo più volte ripetuto, dobbiamo pensare ad aree di “pensiero diffuso”, spesso organizzate istituzionalmente, con funzioni pubbliche storicamente definite»?
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