Interventi

Il web è in questi giorni fitto di post per il SI al referendum del 17 aprile. Ne ho condiviso alcuni, diversi per fonte e messaggio, per comunicare proprio l’ampiezza e la diversità del Si. Contrastare infatti la disinformazione semplicistica e riduzionista e’ la prima esigenza.
Nel merito io non aggiungo nulla. Trovate tutti gli argomenti per capire e per convincervi delle buone ragioni del SI se vi concedete un po’ di tempo per un giro su Fb. E questo lo dovete trovare.
La sola cosa infatti che non si puo’ accettare e’ l’indifferenza e la sottovalutazione(non serve a nulla; per fermarle un po’ prima e per non estrarre un po’ di petrolio). L’ambiente e’ il bene comune per eccellenza, la politica energetica e’ la scelta strategica decisiva per il futuro, il voto e’ lo strumento diretto che abbiamo per influire, sia pure di un grammo, su questo.
E non si può tacere la gravità, di più il vulnus democratico, dell’invito del premier all’astensione. Un modo per depotenziare il potere democratico. Coerente con l’ idea e la pratica del potere che ha ispirato l’Italicum e la revisione della Costituzione: un potere esercitato dall’alto con la delega di pochi e nell’assenza dei più. Politicamente coerente ma inaccettabile da parte del capo del Governo.
Una ragione politica e democratica per andare a votare. Se si crede, anche solo un minimo, alla democrazia.
Maria Luisa Boccia, Presidente del CRS

5 commenti a “Una ragione democratica per votare”

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