Gennaro il 4 Marzo 2023 alle 12:30 Rispondi L’ho trovata una interessantissima e bellissima analisi; quel enfatico “per vincere” alla fine, mi lascia perplesso. Vivo con grossa difficolta’ il culto novecentesco socialdemocratico umanista esistenzialista del “perdente”; certamente con ripugnanza il vincente arrivista materialista di cui siamo pregni particolarmente negli ultimi cent’anni. Detto cio’, mi sembra che la storia dice che, i progressisti, salvo qualche contingenza storica straordinaria, sono destinati all’opposizione. L’idea forte che un giorno il bene avra’ la meglio non deve mai mancare e deve essere ancorata profondamente nei cuori, ma inserire il “vincere” e i tatticismi strumentali alla vittoria, in particolare dopo l’esperienza della “sinistra” negli ultimi 40 anni mi mette in difficolta’ e toglie credibilita’…