Stefano Ciccone il 2 Aprile 2017 alle 21:37 Rispondi Aderisco all’appello anche se credo che la non definizione di alcuni aspetti di merito, che capisco coerente con l’avvertenza di non poter inseguire la regola del voto ottima, apra a scenari molto diversi: uno sbarramento muta drasticamente di senso se fissato al 4 o all’8 %. e i meccanismi di fiducia presunta o sfiducia costruttiva hanno esiti non equivalenti. credo però che svolga la funzione di proporre un approccio alla discussione che superi i tecnicismi e diradi la retorica della governabilità e dell’affidamento al leader.
Alfonso Gianni il 2 Aprile 2017 alle 19:48 Rispondi I comitati per il No hanno deciso di formulare una petizione popolare, ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione, sulla quale stiamo raccogliendo firme in tutta Italia e che consegneremo quanto prima ai presidenti delle camere. Questa iniziativa la ritengo prioritaria ad ogni altra, essendone tra i promotori. Per questa ragione, almeno fino alla presentazione ufficiale della petizione non ritengo opportuno firmare altri appelli, al di là della loro condivisione personale. Nel caso dell’appello da voi proposto mi permetto di fare un’osservazione che però mi pare di un qualche rilievo. Non credo si possa evitare di precisare quale debba essere la misura dello sbarramento con cui si vuole introdurre un correttivo nel sistema proporzionale. Preciso di non essere affatto per un proporzionale puro. Ma tra il 3% e l’8% c’è una bella differenza. Cito questi numeri perché come sapete su questi si gioca la cosiddetta armonizzazione fra camera e senato. Se prevalesse l’otto vorrebbe dire escludere la sinistra di alternativa dalle istituzioni. Non si può quindi parlare di sbarramento senza precisarne l’entità, almeno con un margine sufficiente di approssimazione.
Giuliano Leoni il 29 Marzo 2017 alle 22:37 Rispondi Abbiamo votato NO al referendum, riaffermando il ruolo del Parlamento quale “primus inter pares” fra gli organi costituzionali. Una legge elettorale in coerenza di ciò è d’obbligo.
rossana rossanda il 21 Marzo 2017 alle 19:16 Rispondi Quando Ingrao scriveva e parlava c’era anche un parTito che leggeva la dialettica quel che avveniva e fungeva da collante fra i suoi soggetti, amici o avversari che fossero Adesso non c’è : occorrerebbe almeno un idea interpretativa della societa attuale e degli interessi dei suoi , ripeto, soggetti reali, non riducibili a onesti e ladri; non si rappresenta soltanto con il voto una societa se non è leggibile neppure a se stessa! Questa mi sembra quel che Pietro intendeva e questa la crisi radicale che stiamo passando e cui porre il primo rimedio! una legge elettorale proporzionale con sbarramento viene dopo ed è relativamente semplice rrossanda
luigi pelillo il 13 Marzo 2017 alle 15:52 Rispondi condivido le argomentazioni dell’appello e lo sottoscrivo
luigi pelillo il 13 Marzo 2017 alle 15:52 Rispondi condivido le argomentazioni dell’appello e lo sottoscrivo