La lotta per le etichette tra i progressisti è fortunatamente finita, ma molte delle lezioni derivate da quelle battaglie sono ancora da imparare. Il compianto Tony Judt ha giustamente respinto un’accezione “difensiva” della socialdemocrazia, perché essa resta bloccata in una nozione romantica di comunità e di benessere, che risponde a malapena alle esigenze delle società contemporanee. Per citare solo l’esempio più evidente, uno stato sociale che continui a sovratassare i lavoratori e a redistribuire le risorse lontano da quelli che ne hanno veramente bisogno (i giovani) per orientarle verso quelli che sono sempre più garantiti (i vecchi), se pure lo fa in nome della giustizia sociale, poco ha a che vedere con un genuino progressismo. E dire che le scelte elettorali e l’apatia degli elettori più giovani hanno determinato un impatto distorsivo profondo, tanto più in presenza di politiche sociali che hanno piuttosto rinforzato che combattuto le disuguaglianze. E questo è insostenibile. Ma se una socialdemocrazia “difensiva” è sbagliata, una forma palese di “revisionismo” la rende nondimeno assai difficilmente distinguibile dai suoi avversari politici. Ne risultano ridotte le possibilità di scelta per un elettorato sempre più preoccupato, mentre d’altro canto non si riesce a contrastare adeguatamente le tendenze al ribasso di salari, redditi e beni, manifestatesi nel corso degli ultimi due decenni. Limitarsi a galleggiare nel mare del capitalismo globale stando attenti a non finire sugli scogli e sperando che qualche goccia di ricchezza possa essere distillata verso la parte più disagiata della società, è una politica che abbiamo già sperimentato. Essa è fallita miseramente nel 2008, ha contribuito a cacciare una serie di governi di centro-sinistra e ha lasciato il suo marchio tra le comunità della classe operaia, diffondendo sfiducia verso la democrazia sociale un po’ ovunque in Europa.
“Social Europe Journal” ha lavorato instancabilmente per promuovere un dialogo entro il mondo progressista sui modi per affrontare i problemi contemporanei. Sono stati stabiliti alcuni principi fondamentali che possono valere come base per una nuova socialdemocrazia, capace di promuovere sostanziali cambiamenti e riforme progressive. 1) La lotta contro le disuguaglianze salariali, di reddito e di proprietà deve essere riposta al centro del pensiero socialdemocratico. I regimi fiscali devono essere reindirizzati dal focus sul lavoro a quello verso la ricchezza e la sovraccumulazione di ricchezza. 2) un cambiamento strutturale (tenendo conto del crescente invecchiamento delle nostre società) deve essere imposto in materia di investimenti produttivi pubblici e sociali. Piccoli passi sono in corso dopo l’annuncio Juncker di un nuovo piano di investimenti. Mentre le ipotesi di un piano del settore privato sono di fantasia, un primo passo nella direzione giusta dovrebbe vedere lo scomputo di tali spese per investimenti dal calcolo del rapporto debito/deficit. 3) le risorse dovrebbero essere redistribuite a due livelli: a) dal vecchio al giovane, rinnovando il contratto intergenerazionale e centrando l’obiettivo strategico della riduzione della disoccupazione giovanile; b) le risorse del welfare saranno messe sotto pressione per qualche tempo, per questo i meccanismi di mercato andranno ristrutturati a protezione delle finanze pubbliche. Quella che Jacob Hacker chiama “predistribuzione”, se usata saggiamente, può avere un valore progressivo. Essa crea sinergia fra società, sindacati e altri attori progressisti, entro una nuova storia di relazioni fra Stato e cittadini e di questi tra di loro. Ha anche il potenziale per riformulare il dibattito su Stato e mercato, in termini più corretti. La socialdemocrazia ha fatto molta strada e vi è ogni ragione di aspettarsi che sopravviverà al malessere attuale, per combattere nuove battaglie. Ma ciò sarà possibile, come rifondare una vera Europa sociale, solo se il suo approccio sarà basato sui fondamentali del passato, ma con lo sguardo fisso al futuro. (L’autore insegna Politica europea alla Bilkent University)
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