Materiali

Il servizio sanitario nazionale di fronte alla pandemia. Risorse, politiche e autonomie regionali (video)

Disponibile la registrazione del webinar, tenutosi il 15 dicembre 2020, organizzato da CRS, Medicina democratica e Sbilanciamoci. Relazioni di Nerina Dirindin, Vittorio Agnoletto e Francesco Taroni. Interventi di Ida Dominijanni, Jones Mannino, Gianluigi Trianni e Maria Luisa Boccia. Coordinamento di Chiara Giorgi. All'interno alcune petizioni e materiali legati al tema della sanità
Pubblicato il 16 Dicembre 2020
Materiali, Salute, Seminari e convegni, Temi, Video

Martedì 15 dicembre alle ore 17:00

Webinar
“Il servizio sanitario nazionale di fronte alla pandemia. Risorse, politiche e autonomie regionali”

Interventi:
Nerina Dirindin -Università di Torino
Vittorio Agnoletto – medico, Università degli Studi di Milano
Francesco Taroni – Università di Bologna

Coordina Chiara Giorgi – Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

La pandemia induce a una riflessione ampia, critica, radicale e, soprattutto, politica, sulla sanità, sulla salute, tornando alle origini storiche e alle ragioni politico-sociali dello strumento che è stato maggiormente chiamato a far fronte alla drammatica situazione: il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, i limiti mostratisi nel servizio sanitario pubblico a fronte dell’impatto dell’emergenza sono stati altrettanti evidenti, ma a patto di inquadrarli in quella tendenza, oramai in atto da anni, di progressivo de-finanziamento della sanità pubblica, a favore della sanità privata, nel contesto complessivo di una intensificazione dei processi di privatizzazione dei servizi collettivi di welfare.

Le debolezze del SSN di cui tutti e tutte siamo venuti sempre più a conoscenza possono essere così riassunte: riduzione delle risorse destinate alla sanità pubblica; rafforzamento e ruolo sostitutivo della sanità privata; indebolimento dell’assistenza territoriale; riduzione (e difficili condizioni di lavoro) del personale sanitario; accentuazione delle diseguaglianze sociali e territoriali; riproporsi del dualismo Nord/Sud; marginalizzazione della prevenzione primaria e dell’approccio epidemiologico; debolezza di una regia centrale; abbandono dei principi di solidarietà tra le Regioni; messa a repentaglio dei principi fondamentali che hanno informato la fisionomia dell’istituzione del SSN.

Alla luce di ciò si rende pertanto necessario tornare ai “fondamenti” della riforma del 1978, in specie in ordine al suo essere il risultato di pratiche e scelte capaci di mettere al centro il ruolo della politica, di una “politica di alleanze” tra soggetti sociali e politici accomunati da una riscrittura universalista del welfare, da una visione unitaria della salute ­– legata alla comunità e al territorio, da pratiche partecipative, dal rilievo assunto da servizi socio-sanitari integrati e decentrati.

Ripartire dalla nascita del SSN e dalla rottura segnata dagli anni Settanta, quando il dibattito sulla salute si arricchì di contributi straordinari, intercettando le domande di cambiamento proprie degli intensi conflitti sociali di quegli anni, può aiutarci a riarticolare i nodi che ruotano oggi attorno a un rilancio della sanità pubblica, del SSN, ma anche attorno a un progetto di “reinvenzione” del welfare.

Al contempo, l’intento è di affrontare il tema dei rapporti tra Stato e Regioni, alla luce delle trasformazioni subentrate dagli anni Novanta (con la “controriforma” del 1992) e a inizi secolo (con la riforma del Titolo V), ma anche alla luce di ogni scriteriata ipotesi di “regionalismo differenziato”, che rischierebbe di contravvenire a uno degli obiettivi centrali del SSN: prestazioni uguali e uniformi in tutto il territorio, uniformità di accesso e qualità degli interventi sanitari in ogni area del paese, ma anche solidarietà tra le Regioni.

In questo contesto, in cui si accentuano i rischi connessi all’abbandono di un servizio sanitario pubblico e universale, finanziato tramite il sistema della fiscalità generale, garantito a tutta la collettività nell’accesso e nel suo uso, discutere del passato, del presente e del futuro delle politiche sanitarie, rappresenta una sfida irrinunciabile all’altezza dei prossimi conflitti e progetti, all’altezza di una riproposizione e riqualificazione del servizio sanitario pubblico, ma anche di un inedito protagonismo della politica.

Di Chiara Giorgi

Qui il PDF della locandina

Qui la lettera della Rete dei Numeri Pari ai parlamentari per fermare l’autonomia differenziata

Qui la petizione del Comitato dell’Emilia Romagna contro l’autonomia differenziata

Qui la petizione di “SOS Sanità”

Qui la petizione europea di “No profit on pandemic”

Qui la delibera della Regione Lombardia con oggetto “Ulteriori disposizioni per la gestione dell’emergenza sanitaria da COVID-19. Istituzione
servizi di degenza per sorveglianza pazienti COVID-19 paucisintomatici (Centro di costo COV 20)”

Qui la deliberazione della Regione Lazio con oggetto “Definizione dei livelli massimi di finanziamento 2020 per l’assistenza sanitaria e disciplina delle regole di erogazione, remunerazione e contrattualizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, incluse quelle erogate nell’ambito della gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19”

Ordine degli interventi

  • Chiara Giorgi da 00:00:00
  • Francesco Taroni da 00:15:23
  • Nerina Dirindin da 00:32:34
  • Vittorio Agnoletto da 01:03:27
  • Ida Dominijanni da 01:26:33
  • Jones Mannino da 01:33:33
  • Gianluigi Trianni da 01:38:41
  • Maria Luisa Boccia da 01:43:00
  • Vittorio Agnoletto da 01:44:50
  • Nerina Dirindin da 01:54:27
  • Francesco Taroni da 01:56:13
  • Chiara Giorgi da 02:01:21

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *