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“A Line Made by Walking” di Richard Long

Un trattato di morale che ha per tema il rapporto uomo-natura, il dimorare secondo un modo di vivere improntato a una intelligenza del mondo che evita, esclude, combatte la dominante intelligenza della prevaricazione, del sopruso, della violenza esercitata sul mondo
Pubblicato il 15 Giugno 2023
Cultura, Materiali, Scritti, Temi, Materiali

Richard Long realizza nel 1967 A Line Made by Walking. Ha ventidue anni ed è diplomato presso il West of England College of Art di Bristol. Nel 1967 è a Londra, studente iscritto alla St. Martin’s School of Art.

Walking: vale in italiano: «a piedi». O «da passeggio». O «che cammina». E By walking: «a piedi»; «camminando»; «passeggiando»; «con una passeggiata»; «passando»; «dal camminare»; «camminandoci».

Come precisa il Dizionario dei sinonimi della lingua italiana di Niccolò Tommaseo, «Passeggiata ha sempre senso più d’atto che di luogo». E aggiunge: «Si fa una passeggiata, andando e venendo una o più volte d’ordinario per la medesima via. Si fa una camminata misurando in uno o più versi uno spazio notabile». E ancora: «Chi va sempre innanzi senza mai tornare sulle sue orme non fa una passeggiata; ma fa una camminata e anco chi partendosi da un luogo, arriva, camminando, in un altro, non molto prossimo, e in quello, almen per poco, si ferma».

Nel nostro caso, ciascuno dei significati e ognuna delle loro sfumature, quante Tommaseo elenca nel dar conto dei lemmi che nella lingua italiana afferiscono all’omologo inglese to walk, nel caso, dicevo, del nostro A Line Made by Walking debbono, quei significati, ricevere il loro puntuale e perspicuo senso dallo speciale carattere operativo che Long attribuisce a by walking.

È un carattere plastico, dunque, più precisamente, è una funzione, che l’atto del camminare assume in Long. Plastico nei termini medesimi che ha in scultura l’atto del modellare la creta o dello scolpire a scalpello il marmo. È proprio del camminare degli umani il poggiare il piede, prima l’uno poi l’altro sulla terra. Ne consegue non solo un movimento coordinato del corpo a ottenere uno spostamento che equivale a un recarsi. Il camminare comporta altresì, passo dopo passo, un calpestare.

Così, calpestare col piede una superficie non compatta, o friabile, o duttile, può comportare uno schiacciare che resta come orma, come traccia. Ancora ci soccorre Tommaseo: «Schiacciare esprime la forte compressione di corpo solido sopra altro corpo men duro, il quale dal peso e dalla forza maggiore perde la prima figura, e si slarga in parte o in tutto».

Perdere la prima figura vale qui s-figurare. La forma della figura sfigurata, è un de-formare che, al contempo, si afferma come conferimento di una forma nuova.

In un prato d’erba novella nel Wiltshire, Richard Long in una mattina di giugno del 1967, calpesta quei teneri fili muovendosi lungo un percorso retto precisamente calcolato e ribadito percorrendolo ripetutamente, più volte, avanti e indietro senza debordare, il passo di ritorno poggiato a premere l’orma del passo di andata. Appare così una linea che segna ora, assai riconoscibile, un tratto del prato. Long scatta una fotografia in bianco e nero di quella linea, di quel sentiero effimero prima che, nel corso delle prossime ore e col vigore delle rugiade notturne, già l’indomani, al calore del primo sole, quell’erba novella torni a verdeggiare, cancellati i segni della linea che Long ha creato camminando.

L’opera compiuta dello scultore viene così dall’artista tramutata in una mera fotografia. È portata a compimento ovvero, propriamente, trasferita nella forma d’una stampa fotografica che non contamina il sito naturale, non vi si installa, non vi resta. L’immagine documenta di un accadimento transeunte che non lascia residui nello spazio dove avvenne e si apre affidandosi al tempo della riflessione, della meditazione che Long mette a disposizione del suo ‘osservatore’ ponendogli sotto gli occhi il suo ‘scatto’. Già scultura, la fotografia A Line Made by Walking si dispone a essere meditata come un sintetico ragionamento d’ordine filosofico, composto non nei termini d’una realizzazione plastica, non in una successione di parole, ma nella sinossi di un’immagine.

A Line Made by Walking si presenta come un trattato di morale che ha per tema il rapporto uomo-natura, il dimorare secondo un modo di vivere improntato a una intelligenza del mondo che evita, esclude, combatte la dominante intelligenza della prevaricazione, del sopruso, della violenza esercitata sul mondo.

In quei giorni del giugno del 1967 sono cinquecentomila i soldati dell’esercito degli Stati Uniti d’America impegnati nella guerra in Vietnam, dove sono in corso le operazioni della terza fase della campagna Search and destroy, agli ordini del generale Westmoreland. L’offensiva americana raggiunge livelli di distruzione mai toccati negli anni precedenti. Le bombe al napalm distruggono le foreste e le risaie di vaste aree del paese e uccidono migliaia e migliaia di uomini, di donne, di bambini.

In questi giorni di giugno del 2023, cinquantasei anni trascorsi, in Ucraina la guerra infuria e devasta senza sosta.

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