GaGabriele Barghetti il 25 Aprile 2020 alle 07:22 Rispondi Quello che costantemente si cerca di ribadire, da parte di chi promuove l’esperimento della DAD, è che a distanza si possa fare esattamente quello che si è fatto in presenza: spiegazioni, verifiche orali e scritte, esami. C’è ovviamente anche l’idea che così sia meglio, e si capisce quali interessi economici e politici si riflettano in essa. Ma quello che dice Piras mi è parso un argomento contro la convinzione che la DAD non sia un surrogato emergenziale, ma uno strumento per assicurare le condizioni di apprendimento normali. Vederlo citare in questo contesto fra gli esempi del partigianato tecnocratico mi ha un po’ spiazzato. Certo il luogo di pubblicazione dell’articolo mi era sembrato un po’ sospetto…