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Giovanni Paolo II: è stato un gran populista, meglio Ratzinger e Montini

Un’intervista a Mario Tronti sulla beatificazione di Giovanni Paolo II
Pubblicato il 3 Maggio 2011
Materiali, Officine Tronti, Scritti

Un giudizio storico proprio no ma impressioni personali fatte anche di gusti – culturali e politici – questo sì. Altro a Mario Tronti, su Giovanni Paolo II, sembra impossibile estorcerlo. Ma così, naturalmente, non è.
Partiamo dalle impressioni.
Il mio approccio alla persona è abbastanza critico.
La «persona», a dir la verità, è un papa.
E allora diciamo che non è il papa che vorrei. Certo la sua è stata una grande presenza nella storia ma ciò che mi respinge è la figura del «papa personaggio», del «papa globale», poeta e attore. Quello che un papa non può essere.
Poeta, attore e grande comunicatore.
Parliamo sempre di una comunicazione che si svolge nell’«immediato», di un papa che con le folle instaura un rapporto per l’appunto «immediato» e che per questo viene osannato. Santo subito, come veniva richiesto a gran voce.
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