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I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia

In che modo le istituzioni sanitarie internazionali hanno reagito all’impatto devastante del Covid-19? E, soprattutto, quale è stata la risposta dell’Italia, articolata tra Servizio sanitario nazionale e “regionalismi sanitari”? Un articolo per il secondo fascicolo del 2020 della rivista “Costituzionalismo.it”

Abstract

Il testo si articola lungo tre assi tematici. Nella cornice di una breve considerazione circa gli effetti della pandemia da Covid-19 sulle relazioni tra Stati e sulle istituzioni sanitarie internazionali, la prima parte esamina le peculiarità della sua diffusione in alcuni grandi paesi, la tempestività e la strategia delle risposte adottate e il loro impatto sulla popolazione, con particolare attenzione alla gravità dell’epidemia in rapporto alla struttura dei sistemi sanitari e alla loro organizzazione. La seconda parte si concentra sulla situazione italiana, soffermandosi sui nodi tra politiche/strategie regionali e politiche nazionali, verificando la fondatezza delle critiche relative all’eccessiva frammentazione regionale del governo del Servizio sanitario nazionale (SSN). A tal fine il testo esamina le radici storiche delle differenze nell’organizzazione e nel funzionamento dei servizi sanitari delle principali Regioni italiane, descrivendo un breve profilo storico dell’evoluzione dei “regionalismi sanitari” nei principali momenti critici delle politiche sanitarie del paese. L’intento principale è dimostrare, contro semplicistiche contrapposizioni binarie tra sistemi di governo accentrati e decentrati, come la tutela della salute sia una funzione complessa, che richiede un governo multilivello, nel rispetto di quei principi, informanti il SSN, di copertura universale ed equitativa, di uniformità d’accesso, di solidarietà nel finanziamento di territori a diversa potenzialità di sviluppo economico e capacità fiscale.

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