Salvatore Rigione il 5 Febbraio 2021 alle 18:34 Rispondi Sì bellissimo e pienamente condividibile,Ida, ma a fronte della ineludibile impellenza di risposte specifiche e sistemiche, il discorso corre il rischio di quello dei profeti disarmati: è come arrivare al punto, senza le risposte, della resa alla tecnocrazia dei poteri forti. Dove al discorso pur esemplare manca la forza elaboratrice di concepire una risoluzione sintetica di tecnicalità e politica, in seno alla politica stessa: un rovesciamento dell’attuale prassi neocapitalistica mediante quelle stesse forze innovatrici della tecnica, ripugnanti l’attuale assetto e logica della finanziarizzazione economica, e disposte a porsi a capo di processi politico-sociali ribaltanti e strutturanti nuove e antitetiche forme di incisività politico/sociali..Se si rinuncia alla possibilità di costruzione di un nuovo blocco sociale e culturale, fortificato e orientato dalle forze scientifiche e tecniche inconformiste e progressive intrasistemiche, ogni speranza sarà vana. Eppure intorno a noi di sensibilità e formazione alta in grado di creare rotture costruttive ed alternative e creare aggregazioni ce n’è tanti. Basta unirsi in reti diffuse e riprendere ad elaborare e agire…
Elena Gagliasso il 3 Febbraio 2021 alle 22:55 Rispondi Il ragionamento migliore che abbia letto finora. Grazie Ida. Elena Gagliasso
Laura il 3 Febbraio 2021 alle 17:11 Rispondi Analisi perfetta e totalmente condivisibile, ma mancano le proposte concrete, quelle proposte che la politica non è in grado o teme di fare e che preferirà delegare ai tecnici come Draghi.
giusi ambrosio il 3 Febbraio 2021 alle 15:07 Rispondi Sempre perfetta Ida. Lucidità di analisi sostenuta da profonda conoscenza del dolore e della esperienza di un lutto che collettivamente risulta difficile riconoscere e elaborare. Analizza una politica divenuta triste e opaca nella mutilazione della conoscenza e nel rifiuto del pensiero solidale che sole rendono possibile il senso dell’essere comunità umana. Grazie Giusi Ambrosio