Mercoledì 20 marzo, ore 17:30

Il fantasma della verità”, quarant’anni con Philip K. Dick

Lo scrittore di fantascienza Philip K. Dick (1928 – 1982) è considerato quasi unanimemente uno dei maestri del pensiero distopico. Il suo successo si deve anche all’uso continuo e spregiudicato che il cinema ha fatto delle sue opere. Basti ricordare Blade Runner (1982), Atto di forza (1990), Minority Report (2002), che sono solo alcuni dei film tratti dai suoi lavori. Un successo (postumo) che lascia intuire qualcosa della sua acuta capacità prefigurativa. La maggior parte dei critici concorda sul fatto che il nucleo centrale dell’opera di Philip Dick è costituito dal “problema della realtà”. A fronte di simulazioni digitali perfette e fake news dilaganti, lo statuto della realtà sta diventando uno degli snodi principali nel dibattito sulla nostra epoca. A un Philip Dick narratore-filosofo di realtà mutevoli che si disgregano è dedicato “Il fantasma della verità”libro realizzato dal collettivo UAU (Un’Ambigua Utopia) per i tipi di Agenzia X. Carmelo Caravella e Fabrizio Fassio ne discuteranno con Giuliano Spagnul, studioso di fantascienza e dell’opera di Dick, storico fondatore di UAU e coautore del libro. Coordina Pino Nicolosi (Rattus).

Martedì 23 aprile, ore 17:30

Ambiguità e ambivalenze nelle forme radicali del disincanto contemporaneo

Rizomatica è una rivista online, completamente gratuita, che esce periodicamente da un paio di anni in diversi formati (web, pdf, epub). Il numero 6, uscito il 24.02.24 è sicuramente uno dei più riusciti e dei più distopici, con prefigurazioni negative di ogni genere. Dall’analisi critica della serie coreana Squid Game alla vertiginosa descrizione del capitalocene, fino al suprematismo non bianco in India e all’indagine delle nuove guerre ibride e postumane, la rivista presenta una serie di approfondimenti che rivelano ambiguità e ambivalenze nelle forme radicali del disincanto contemporaneo. L’analisi del desiderio e delle sue mutazioni nel capitalismo digitale si intreccia con puntuali descrizioni di vulnerabilità e dipendenze di tipo nuovo. Rivolta e rassegnazione si incontrano nella luce diafana di scenari inediti. La presentazione della rivista prevede l’intervento della redazione e degli autori degli articoli, che discuteranno con il pubblico i contenuti di questo numero. Coordina Pino Nicolosi (Rattus).

Martedì 7 maggio, ore 17:30

La finanza è guerra. La moneta è un’arma

Che la guerra russo-ucraina (2022) abbia avuto origine dalla crisi finanziaria della Lehman Brothers (2008) può sembrare un’idea strampalata. Non lo è affatto. In che misura i conflitti finanziari abbiano contribuito al ritorno della guerra in Europa è uno dei primi interrogativi che Silvano Cacciari solleva nel corso del suo ultimo libro “La finanza è guerra. La moneta è un’arma”. La sua risposta generale, che individua nella finanza il nucleo principale delle guerre contemporanee, conduce tuttavia a un ulteriore quesito, se possibile ancora più centrale: che tipo di guerra è questa? Cacciari lo spiega benissimo, attraverso un’analisi del fenomeno guerra che interseca due piani diversi e sovrapposti: (i) quello delle teorie filosofiche, delle archeologie dell’ordine dei discorsi sulla guerra, del rapporto tra teoria del caos e guerra contemporanea; e (ii) quello dell’analisi di terreno, della guerra sul campo, oggi controllata dagli algoritmi delle piattaforme digitali (in modo analogo a quello con cui vengono controllate le consegne da parte dei rider), della cyberguerra, che investe la sicurezza informatica degli attori del conflitto, della guerra della comunicazione, giocata sempre meno dai mass-media tradizionali e sempre più dai new media, della guerra postumana, infine, dove gli automi svolgono un ruolo sempre più importante sul terreno dello scontro. La forma ibrida e stratificata della nuova guerra che Silvano Cacciari propone ci esorta ad abbandonare concezioni scadute e ormai inservibili (per esempio, quella di Stato nazione) per dotarci di nuove lenti interpretative e nuovi strumenti concettuali e per tornare, come ripeteva Gino Strada, a “fare guerra alla guerra” con argomenti forti e strategie adeguate. Silvano Cacciari ne discuterà con Teresa Numerico, Peppe Allegri e Simone Furzi. Coordina Pino Nicolosi (Rattus).

Qui la locandina

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