Qui la locandina
Qui il programma dettagliato
Qui il link per participare all’incontro: https://us02web.zoom.us/j/82669403669?pwd=vqPYJxkvoZx7BNFvbBbpjOvYOyCrkh.1
L’accreditamento sulla piattaforma S.O.F.I.A. ID 96698 consente di adempiere agli obblighi formativi.Il corso si propone di offrire strumenti teorici e metodologici a docenti interessati ad affrontare queste tematiche insieme ai loro studenti. L’approccio delle relazioni avrà una matrice storico-critica e interdisciplinare.
INFORMAZIONI GENERALI
PROGRAMMA
Ecosocialismo o barbarie. Storia e prospettive. Si tratta di riprendere e attualizzare la alternativa radicale tra socialismo e barbarie posta prima da Rosa Luxembourg e poi dalla rivista francese Socialisme ou barbarie, definendo per quanto è possibile quanto questa tradizione non ortodossa del socialismo possa essere coniugata con l’emergenza ecologica. In riferimento a questa riflessione si utilizza il termine ecosocialismo nel significato ad esso attribuito soprattutto da Michael Löwy.
La crisi climatica e ambientale come fatto storico conclamato. Evidenze scientifiche (concentrazione di CO2 in atmosfera, dati sulla temperatura media della crosta terrestre, fusione dei ghiacciai, etc.) e urgenze politiche per contrastare lo status quo. La leva energetica (la rivoluzione delle rinnovabili) e l’economia circolare (vs il vecchio modello predatorio estrai-consuma-getta) come soluzioni possibili, concrete e attuabili. Il fattore tempo: la speranza di potercela fare, ma senza indugiare oltre.
Neoliberismo, populismo e questioni di egemonia. Si tratta di comprendere il tentativo in atto di rilettura della storia e della cultura da parte di un pensiero conservatore, in Europa e nel mondo, intenzionato a compiere una rivoluzione passiva (nel senso di Gramsci) delle parole e dei valori. In particolare, la relazione riflette sull’utilizzo strumentale di alcune tematiche ecologiche, riprendendo una tradizione che risale al secolo scorso, e che ha modulato in senso regressivo i concetti di razza suolo, sangue, natura.
Il conflitto sociale oggi. Per contrastare la distruzione ecologica del pianeta, l’aumento delle disuguaglianze sociali, il trattamento barbaro a cui sono sottoposti i migranti, occorre una ripresa del conflitto: in che forme organizzative? Con quali obiettivi immediati? In quali modalità oggi?
Ambiente e lavoro. Lungi dal rappresentare un “bagno di sangue”, la conversione ecologica della nostra economia rappresenta una straordinaria opportunità per innovare il paradigma tra capitale e lavoro. Di più: l’ecologia può diventare una chiave di lettura per aggiornare la gamma dei diritti della biosfera, a partire dalle grandi riconversioni industriali fino a ipotizzare tout court nuove tipologie di lavoro (green jobs). La fase che stiamo vivendo necessita quindi di nuovi dizionari e di nuove narrazioni.
Manipolazione informativa e culturale – Fake news e post-verità. Attraverso i media e i social network si sta ampliando la difficoltà a distinguere il vero dal falso. Anche per quanto riguarda il negazionismo della questione ecologica la deformazione informativa gioca un ruolo importante; ma in generale la negazione di qualunque alternativa al capitalismo nella sua versione neoliberista e al populismo che ne consegue richiede una semplificazione binaria dell’informazione e della cultura. Deve sembrare che oltre questa polarità distruttiva non esista altro. La relazione intende offrire una panoramica sul concetto di post-verità per fornire gli strumenti concettuali adeguati a comprendere il contesto socio-culturale e antropologico in cui nascono le fake news e la loro relazione con il sistema dei media. La prima parte della relazione avrà un impianto teorico, la seconda sarà dedicata alla descrizione di semplici accorgimenti pratici per verificare una notizia.. Attraverso i media e i social network si sta ampliando la difficoltà a distinguere il vero dal falso. Anche per quanto riguarda il negazionismo della questione ecologica la deformazione informativa gioca un ruolo importante; ma in generale la negazione di qualunque alternativa al capitalismo nella sua versione neoliberista e al populismo che ne consegue richiede una semplificazione binaria dell’informazione e della cultura. Deve sembrare che oltre questa polarità distruttiva non esista altro. La relazione intende offrire una panoramica sul concetto di post-verità per fornire gli strumenti concettuali adeguati a comprendere il contesto socio-culturale e antropologico in cui nascono le fake news e la loro relazione con il sistema dei media. La prima parte della relazione avrà un impianto teorico, la seconda sarà dedicata alla descrizione di semplici accorgimenti pratici per verificare una notizia.
7. Primi giorni di maggio 2025
Convegno finale. Dedicato all’approfondimento di ulteriori aspetti e commento degli argomenti trattati. Alcuni interventi affronteranno il tema della trasmissione didattica.
BREVE DESCRIZIONE DEL CICLO
Il nostro pianeta è in evidente sofferenza e numerose ne sono le evidenze: crescita esponenziale dell’inquinamento dell’aria nelle grandi città, dell’acqua potabile, dell’ambiente in generale; riscaldamento climatico con ulteriore scioglimento dei ghiacci e moltiplicazione delle catastrofi “naturali”; distruzione a velocità crescente delle foreste tropicali e rapida riduzione della biodiversità; esaurimento dei suoli e processi di desertificazione; accumulo di rifiuti, in particolare nucleari, impossibili da smaltire e minacce di nuove Cernobyl; inquinamento degli alimenti e manipolazioni genetiche. Ormai tutti i segnali di allarme segnano rosso. La folle corsa al profitto, la logica produttivistica e mercantile della civiltà capitalista/industriale rischia di portarci a un disastro ecologico dalle proporzioni incalcolabili. Non è cedere al “catastrofismo” constatare che la dinamica di “crescita” infinita indotta dall’espansione capitalista minaccia di distruggere le fondamenta naturali della stessa vita umana sulla Terra. Come reagire di fronte a questo pericolo? Il socialismo e l’ambientalismo – almeno alcune sue correnti – hanno obiettivi comuni, che implicano una rimessa in discussione dell’economia e della produzione come fini in sé, della dittatura del denaro, della riduzione dell’universo sociale a redditività e accumulazione di capitale. Entrambi si rifanno a valori qualitativi: il valore d’uso, la soddisfazione dei bisogni, l’uguaglianza sociale per l’uno, la salvaguardia della natura, l’equilibrio ecologico per l’altro. Entrambi concepiscono l’economia “incastrata” nell’ambiente, sia esso sociale che naturale. E’ sulle ragioni e sulle possibilità virtuose di questo incontro che il ciclo seminariale intende far riflettere, fornendo ai docenti adeguate conoscenze per una lettura critica della realtà odierna nonché per possibili approfondimenti individuali nella quotidiana pratica didattica.
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