vittorio sartogo il 5 Giugno 2022 alle 00:23 Rispondi Solo recentemente ho potuto ascoltare le relazioni di Fulvia Bandoli e di Sergio Gentili, le quali, importanti e convincenti, tuttavia presentano interrogativi in numero superiore alle domande cui intendono rispondere. Chiaramente determinando una equazione di impossibile soluzione. Per esempio, resta incognito il perché la cultura dell’ecologismo sia restata sostanzialmente un corpo estraneo nel Pci (come del resto anche la cultura femminista). Certamente il Pci ha rappresentato l’età dell’oro della sinistra italiana e non solo, imparagonabile con la meschinità attuale del Pd, o con l’ingombro che affastella la testa a sinistra dello stesso, ma proprio perciò la sua scomparsa indica che non era tutto oro quel che luceva. In particolare era fortissima e alla fine egemone una componente che definirei liberal aziendalistica. Pienamente dispiegatasi negli organismi politici figli e nipoti. In secondo luogo la crisi della politica (e da noi la sparizione stessa della sinistra) è anche crisi del sindacalismo, dell’ecologismo, del socialismo, del femminismo, crisi delle giovani generazioni, crisi delle reti, del salvifico agire dal basso ecc,: tutte situazioni che restano inefficaci se non se ne svelano le contraddizioni. Colletti chiudeva una sua famosissima intervista politico-filosofica auspicando che ci potesse essere chi fosse in grado di scrivere un libro come l’imperialismo di Lenin o l’accumulazione del capitale di Luxemburg, oppure si sopravviverà come chierici con i nostri sofismi e riti. Fuor di metafora nel periodo in cui la presenza della guerra diventa costitutiva del nostro tempo non sembri fuori luogo misurarci per tentare di risolvere quegli interrogativi. Con simpatia vittorio sartogo