Idee

Ha preso avvio in questi giorni, suscitando subito un vespaio di reazioni dai toni più diversi, ma prevalentemente perplessi e assai critici, la consultazione pubblica “on line” sul valore legale del titolo di studio. Il questionario messo in rete sul sito del Ministero dell’Istruzione è stato così presentato: “Il 27 gennaio 2012, al termine del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha annunciato di voler sottoporre a consultazione pubblica il tema del valore legale del titolo di studio, affidandone la gestione al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. È una scelta che segna un elemento distintivo importante rispetto al passato. Quella che, in Europa, è oramai una prassi consolidata, in Italia ha trovato solo timide e sporadiche applicazioni. [………..] L’idea di fondo è quella di trasformare la consultazione in un percorso, un elemento portante dell’azione di Governo che, prima di decidere, si ferma ad ascoltare la voce dei destinatari delle decisioni: i cittadini.”

L’idea ha avuto origine dall’impossibilità di assumere una decisione in merito nella seduta del Consiglio dei Ministri, come era stato preventivato e annunciato, per una disparità di opinioni, nell’ambito dello stesso Consiglio, tra fautori e contrari alla c.d. “abolizione del valore legale del titolo di studio”. Di qui l’esigenza di rinviare la questione e approfondire l’istruttoria sul tema con questo mezzo.

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