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C’è un gran parlare di questi tempi di produzione di contenuti creativi da parte di sistemi di Intelligenza Artificiale. I sistemi chiamati chatbot conversazionali (o data driven) sono il caso del momento, poiché la potenza di calcolo disponibile e la raffinatezza dei modelli di apprendimento automatico hanno raggiunto i livelli necessari per consentirne un uso pratico su larga scala.

Mi riferisco in particolare a ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer, traducibile in “trasformatore pre-istruito generatore di programmi di dialogo”). Poiché OpenAI che lo ha sviluppato ne consente l’accesso libero ho avuto anche io la curiosità di provarlo, facendogli creare dei testi sulla base di mie domande o indicazioni. Io devo fornirgli uno spunto per iniziare e ChatGPT genera una continuazione. Quanto attendibile?

Vediamo come se la cava con la letteratura ChatGPT. Suppongo che se provassi con i libri in cima alle classiche o i vincitori di premi letterari sarebbe scontato il risultato: validi testi. Ne sono certa, sarebbe tempo perso per me e per ChatGPT che in questo periodo è parecchio sotto pressione.

Mi viene allora in mente un libro1, a cui sono particolarmente affezionata, che è serio, autobiografico, politico; è stato pubblicato subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale da uno dei principali editori italiani e ne sono seguite ben quattro edizioni – l’ultima in ordine temporale due anni orsono. Dunque non è il best seller del momento, ma è un libro ancora in buono stato di salute. È stato anche tradotto in un paio di lingue. Non proprio “un classico” in senso stretto, ma quasi. L’autore è un personaggio politico noto a livello internazionale (noto, non notissimo). Del libro si parla anche in iniziative dell’editore presso le scuole, di cui anche sui social si trova traccia.

Insomma: mi sembra un argomento non banale ma abbastanza facile.

E poi, chiacchierando, si può sempre fornire qualche indicazione e aiutare l’interlocutore a migliorare!

Inizio con la domanda diretta “Chi ha scritto il libro ‘Il mio granello di sabbia?” e mi viene riposto, erroneamente, Antoine de Saint-Exupéry. La risposta, elaborata con linguaggio appropriato per l’editoria, prosegue con una descrizione del testo, che viene definito “un libro di fantascienza che racconta la storia di un pilota che vola sul deserto del Sahara e incontra un piccolo re dei granelli sabbia”. Non ultimo si riporta anche la data di pubblicazione: 1943.

Mi stupiscono i particolari non richiesti che, a parte l’essere tutti sbagliati, sono ben strutturati come sinossi di un testo, assolutamente verosimile.

Diligentemente – vogliamo tutti che ChatGPT apprenda! – metto il pollice verso, motivandolo come “risposta non vera”. E inserisco anche la risposta corretta: il nome del vero autore.

Ci riprovo e riformulo la stessa domanda. Questa volta la risposta è che Il mio granello di sabbia è un libro scritto da Margherita Hack. Seguono, oltre alla data di nascita e morte dell’astrofisica, la descrizione del libro come “un’autobiografia in cui l’autrice racconta la sua vita e le sue esperienze, sia professionali che personali, e condivide la sua visione del mondo e delle scienze”.

Di nuovo pollice verso, di nuovo con motivazione “non vero” e fornendo nuovamente la risposta esatta. Riprovo. Questa volta, con mio grande stupore, mi viene nuovamente riproposto come autore Antoine de Saint-Exupéry, che nel frattempo è definito scrittore, aviatore e uomo d’affari francese. Il soggetto del libro sono sempre le avventure di un pilota che vola sopra il Sahara, ma il tema ora è la lotta per sopravvivere in un mondo ostile. Il libro, dice ChatGPT, “è diventato un classico della letteratura per l’infanzia che ha ispirato molte generazioni di bambini con il suo messaggio di speranza, coraggio e amicizia”.

Ennesimo pollice verso, etc. Riprovo. Chi è l’autore del libro Il mio granello di sabbia? Risposta: “Il libro ‘Il mio granello di sabbia’ è stato scritto da Beppe Grillo. Beppe Grillo è un comico, attivista e politico italiano che ha fondato il Movimento 5 Stelle. Il libro ‘Il mio granello di sabbia’ espone le sue idee politiche e sociali, nonché la sua visione per il futuro del paese. È stato pubblicato per la prima volta nel 2007”.

Non ho neanche tempo per inserire il mio pollice sempre più verso che il sistema si blocca.

Bene, penso, è meglio che mi calmi e ci riprovi fra un po’: magari, nel frattempo, qualcuna delle informazioni di contesto che ho fornito è filtrata.

Trascorsa qualche ora il sistema, dopo molte scuse, funziona di nuovo. E io, caparbiamente (e ora anche un po’ maliziosamente), ci riprovo. Prima, giusto per contestualizzare un po’, chiedo cosa sia la resistenza. La risposta è molto lunga: la prime parte della risposta si riferisce a discipline come fisica o ingegneria, restando sul vago. Dopo un lungo spiegone però c’è un accenno all’uso del termine per indicare un movimento politico che si oppone a un governo che ritiene ingiusto. Un timido inizio… Speranzosa che gli indizi forniti siano utili a ChatGPT riprovo con la solita domanda. La nuova risposta è “Il libro ‘Il mio granello di sabbia’ è stato scritto da Pietro Grossi. Pietro Grossi è un compositore, performer e scrittore italiano che ha lavorato nel campo della musica elettronica e delle arti interdisciplinari. Il libro Il mio granello di sabbia è una raccolta di pensieri e riflessioni sul mondo e sulla vita, e si concentra sulla bellezza dei piccoli dettagli che ci circondano”.

Dopo il solito pollice verso etc, etc, ma prima di arrendermi, cambio leggermente il modo di riformulare la domanda e chiedo “Chi ha scritto Il mio granello di sabbia?”. La risposta è più asciutta: “Il libro ‘Il mio granello di sabbia’ è stato scritto da Erri De Luca”. Dopo vari miei soliti commenti e pollici versi, mi vengono proposti come autori Eric Carle e Alessandro D’Avenia. Poi, nuovamente, Erri De Luca.

Mi fermo, ora sono io a essere un po’ stanca.

Dopo un paio d’ore vorrei riprendere il dialogo, ma prima il mio istinto didattico prende il sopravvento: torno alla carica inserendo esplicitamente la Resistenza come contesto e, per fugare i dubbi, chiedo “Che cosa è stata la Resistenza italiana?”. E qui è un successone: la risposta è corretta ed è seguita da un lungo effluvio di frase lusinghiere e sentitamente antifasciste.

Rincuorata torno alla carica, ma forse il proclama sulla resistenza ha esaurito la verve democratica di ChatGPT che, alla solita domanda, mi risponde cortesemente che “Il libro ‘Il mio granello di sabbia’ non è stato scritto da nessun autore specifico che abbia guadagnato riconoscimento a livello internazionale. Potrebbe trattarsi di un’opera a sé stante o di un’espressione comune usata in Italia. Senza maggiori informazioni, non posso fornire una risposta precisa”.

Riprovo. Risposta: “Mi dispiace ma non sono in grado di identificare l’autore preciso de ‘Il mio granello di sabbia’. Potrebbe trattarsi di un’opera anonima”.

Noncurante chiedo di fornire un’altra risposta e qui la mia interlocutrice si inizia a irritare: “Mi dispiace ma non ho informazioni sull’autore del ‘tuo granello di sabbia’”.

Qui finisce la conversazione.

Un po’ di giustificazioni mi vengono spontanee per il povero ChatGPT che, stressato da qualche milione di rompiscatole come me, qua e là qualcosa l’ha azzeccata nella vana ricerca del nome dell’autore del libro indicato. Il povero ChatGPT, nel comporre i suoi testi, può solo proporre le parole che è più probabile trovare dopo una determinata sequenza di parole, dopo essere stato addestrato mediante l’accesso a una enorme mole di testi. In estrema sintesi e semplificando: ChatGPT associa, su base stocastica, al testo della domanda un testo di risposta. Con performance da primo della classe.

Cerco di immedesimarmi in ChatGPT mi chiedo perché ha fornito certe risposte. Viene indicato come autore Antoine de Saint-Exupéry forse perché pilotava un aereo che sorvolava il deserto del Sahara e, si sa, nel deserto c’è molta sabbia? E il suo libro più famoso “Il piccolo principe” è ambientato su un asteroide che forse Margherita Hack, in quanto astrofisica, potrebbe avere osservato?

Su Grillo non so, forse è solo un personaggio molto famoso e, si sa, i personaggi famosi scrivono sempre libri! Per quanto riguarda Pietro Grossi si potrebbe trattare di un’omonimia: il presidente di una sezione del movimento federalista europeo ha un nome quasi eguale e ha spesso citato “Il mio granello di sabbia”, che è opera di uno dei padri fondatori del federalismo europeo.

Anche il riferimento al fatto che ‘il mio granello di sabbia’ sia una espressione di uso comune in Italia è corretta. Mi sembra anche di ricordare, sempre per trovare un bandolo nella matassa, che ‘Il mio granello di sabbia’ sia stato il nome di una rubrica su un giornale di sinistra.

Insomma: provaci ancora ChatGPT…

Nota

1 Il libro in questione è: Luciano Bolis, Il mio granello di sabbia, Einaudi editore, 2020.

Qui il PDF

Un commento a “Resoconto fedele di una conversazione con ChatGPT”

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