Materiali

Una passeggiata sul ghiaccio? Preferirei di no

La performance dell'artista Guido van der Werve, ripreso mentre cammina sul ghiaccio seguito da una gigantesca nave, mantiene in perenne sospensione la nostra percezione di un potenziale disastro. La stessa percezione che proviamo di fronte alle notizie circa lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento dei mari.
Pubblicato il 23 Novembre 2023
Ambiente, Cultura, Materiali, Scritti, Temi, Video, Materiali

Il testo che segue è parte di un articolo pubblicato il 7 ottobre 2023 su “il punto”, rivista dell’Ordine dei medici di Torino.

Il signore che cammina sul ghiaccio si chiama Guido van der Werve. È un artista danese conosciuto per le performance e per i video, conservati oggi in diversi musei di arte contemporanea del mondo. L’artista sta camminando 15 metri di fronte al rompighiaccio Sampo da 3500 tonnellate mentre solca il golfo ghiacciato di Bothnia al largo della costa della Finlandia, vicino al Circolo polare artico. È il ritratto della vulnerabilità, dominato dalla vasta distesa di bianco e dal ferro gigantesco che si muove dietro di lui. Se il ghiaccio si spezzasse davanti a van der Werve, l’artista cadrebbe in acque gelide. E la nave sembra a malapena trattenuta dal suo pilota invisibile, per evitare di sorpassare e schiacciare l’artista. Il film scorre all’infinito, mantenendo la nostra percezione del potenziale disastro in sospensione permanente.

Il 18 settembre di quest’anno la superficie ghiacciata dell’Artico ha raggiunto la seconda dimensione minima mai registrata: poco più di quattro milioni di chilometri quadrati. Solo il 28 per cento del ghiaccio dell’Artico ha la solidità di un’età pluriennale, arrivando a uno spessore di tre o quattro metri. Per il 70 per cento la superficie ghiacciata si produce nuovamente ogni anno per l’azione del clima, è sottile come quella che si spezza sotto la prua della nave e potrebbe non reggere il peso di una persona. Ma il peggio sta nel fatto che la quantità del ghiaccio che si forma ogni anno è minore di quella che si scioglie a causa del riscaldamento del pianeta.

A guardare e riguardare il video, c’è un elemento al quale magari non si fa caso: se l’artista è giunto fin là, è proprio grazie a quella nave. Ci viene abbastanza facile percepire il rischio presente nel camminare su un ghiaccio sempre più sottile: ma il pericolo più grande è nella nave, per la sua azione dirompente e per l’energia che è stata necessaria per costruirla e portarla fin là. Per quanto si possa essere sedotti dalla bellezza del paesaggio artico e tentati dal provare l’emozione di una passeggiata sul ghiaccio, talvolta dovremmo riuscire a rinunciare: “preferirei di no”.

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