Il lavoro nei programmi elettorali. Un’analisi per punti il 15 Settembre 2022 alle 19:48 Rispondi […] Prendiamo a riferimento le formazioni che riconoscono esplicitamente – benché con diversi gradi e intensità – la necessità di imprimere una sterzata alle politiche per il lavoro italiane, e dunque di superare la matrice di pensiero neoliberale che tali politiche ha ispirato: Unione Popolare, Alleanza Verdi e Sinistra (di seguito Verdi-Si), Movimento 5 Stelle. Includiamo, inoltre, nell’analisi il Partito Democratico per via della volontà recentemente espressa di superamento del Jobs Act, così come per il rinnovato accento posto sulla questione del salario minimo, con una ritrovata consapevolezza, forse, delle condizioni in cui versa il lavoro, e con esso il grosso della società, nel nostro Paese. Non prenderemo, invece, in considerazione il programma proposto da Azione-Italia Viva-Calenda visto che persiste nel rivendicare, e rilanciare, passaggi legislativi chiave quali il Jobs Act. È trascorso sufficiente tempo dall’approvazione di questa misura per asserire senza ombra di errore che il mix di politiche introdotte al fine (dichiarato) di contrastare la precarietà e incentivare il lavoro a tempo indeterminato – quantomeno sul piano formale – è stato un fallimento, peraltro previsto e prevedibile. In questo lasso di tempo, il precariato è aumentato addirittura in misura proporzionalmente maggiore che in precedenza (per una fotografia dello stato dell’arte in un settore importante come il turismo, si veda: Il turismo di chi ci lavora). […]
Gabriella Iacobucci il 10 Maggio 2021 alle 08:46 Rispondi L’articolo esamina con grande accuratezza una questione di fondamentale importanza ma di non semplice risoluzione. Tuttavia il nuovo cammino del progresso economico, umano e sociale non può che iniziare da un’analisi obbiettiva e disincantata come questa.