Diritto, Salute, Temi, Interventi

Roma, 26 ottobre 2021

Al Presidente del Consiglio
Prof. Mario Draghi

Al Ministro degli Esteri
On.le Luigi Di Maio

Al Ministro della Salute
On.le Roberto Speranza

Gentile Presidente del Consiglio e gentili ministri competenti, scriviamo a voi per rinnovare la nostra preoccupazione e contrarietà al Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo in tema di trattamento involontario (involuntary treatment) e di internamento involontario (involuntary placement) delle persone con disabilità mentale (o disabilità psicosociali). Come ricorderete, il testo del Protocollo avrebbe dovuto essere votato dal Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa (DH BIO) nel maggio del 2021, ma la votazione fu rinviata prendendo atto della vasta opposizione all’iniziativa, sia da parte del mondo delle ONG (con la campagna internazionale Withdraw Oviedo), sia da parte degli organismi internazionali di tutela dei diritti umani (dal comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, al Relatore Speciale ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, al Relatore Speciale ONU sul diritto alla salute, al Gruppo di Lavoro ONU sulla detenzione arbitraria fino al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa). Anche l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa si è espressa contro il Protocollo Aggiuntivo.

Il 2 novembre prossimo il DH BIO sarà di nuovo chiamato a esprimersi se proseguire o meno l’iter del Protocollo Aggiuntivo e trasmettere il testo al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
Chiediamo di nuovo che l’Italia, sia in sede di DH BIO, sia eventualmente in sede del Comitato dei Ministri, si opponga all’adozione della bozza di protocollo alla Convenzione di Oviedo, facendo proprie le indicazioni dell’Assemblea Parlamentare, contenute nella raccomandazione 2158 del 2019: in essa l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa chiede il ritiro del Protocollo Aggiuntivo per procedere in alternativa alla redazione di linee guida per incrementare le buone pratiche a sostegno del trattamento volontario, la via più sicura per ridurre e in prospettiva eliminare la coercizione nei servizi di salute mentale.

Ricordiamo in breve le ragioni della nostra opposizione: il testo e lo spirito della bozza di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, oltre a violare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata da 46 dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, incluso l’Italia), contrasta con la legge 180/1978. Questa legge, ribadendo il principio generale della volontarietà del trattamento per i pazienti psichiatrici, stabilisce un’unica procedura, sottoposta a chiari limiti, anche temporali, per l’esecuzione di trattamenti involontari (TSO), con precise garanzie per il paziente. Al contrario, il testo del protocollo aggiuntivo reintroduce l’internamento (Involuntary placement), come in era manicomiale. Inoltre, rilancia l’idea della pericolosità sociale del paziente psichiatrico (che infatti sarà internato con provvedimento giudiziario), e non pone alcun limite temporale al trattamento e all’internamento involontari. In più, legittima e rilancia la contenzione.

Siamo certi che non vi sfugga l’importanza della decisione che sta davanti agli organismi del Consiglio d’Europa: per l’importanza che la Convenzione di Oviedo sui Diritti Umani e la Biomedicina riveste, l’adozione di un tale Protocollo Aggiuntivo significherebbe un serio passo indietro nella tutela dei diritti umani delle persone con disabilità psicosociali; per l’Italia in specifico, il protocollo è anche in palese contraddizione con gli indirizzi emersi dalla recente conferenza nazionale “Per una Salute Mentale di comunità”, promossa dal Ministero della Salute.

Rinnovando la nostra disponibilità a ulteriori chiarimenti, inviamo distinti saluti.

Firmano:
la Società della Ragione, Altro Diritto, Osservatorio Stop OPG per la salute mentale, SOS Sanità, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Antigone, Coordinamento Nazionale Salute Mentale, Rete Salute Welfare Territorio, Forum Droghe, UNASAM (Unione Nazionale delle associazioni per la salute mentale), ConfBasaglia (Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo), CILD (Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili), Centro per la Riforma dello Stato, Club SPDC No Restraint, Parsec Consortium, Legacoopsociali, A Buon Diritto, l’Isola di Arran.

Per contatti:
Grazia Zuffa, Presidente la Società della Ragione +39 335 7390610 – info@societadellaragione.it

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