CRS Toscana, Iniziative

La questione del dominio è il fulcro attorno al quale ruota il programma scientifico di Pierre Bourdieu, Per il sociologo francese il dominio non può essere interpretato come obbedienza consapevole a leggi o a forme imperative del potere. Al contrario, si regge e si riproduce ancorandosi alle disposizioni pratiche ad agire in conformità con l’ordine sociale storicamente determinato, alla cui comprensione si può accedere solo richiamandosi alla forza delle disposizioni inscritte nell’habitus. Il costrutto impiegato dal sociologo è quello di ‘violenza simbolica’ – una forma di potere che si esercita sui corpi, direttamente, in assenza di ogni costrizione fisica, poggiandosi su disposizioni depositate nel più profondo dei corpi.
L’accento è posto sulla funzione che svolgono le strutture cognitive – che non sono forme della coscienza, ma disposizioni del corpo socialmente costruite – nel legittimare e riprodurre l’ordine sociale. Il sodalizio tra strutture sociali e strutture cognitive si configura così come una delle più solide garanzie del dominio sociale. Il riconoscimento di legittimità del potere (e del dominio) non si configura dunque come un libero atto della coscienza, ma come un accordo immediato e tacito, che fonda la relazione di soggezione che ci lega all’ordine costituito con tutti i legami dell’inconscio. L’inconscio collettivo – di classe di genere, ecc. – è costituito dai «principi dossici», strutture implicite di significazione con le quali pensiamo e attraverso le quali agiamo nel mondo.

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