Materiali

Ritiro della bozza di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo del Consiglio d’Europa

Sottoscriviamo e ripubblichiamo la lettera inviata da un gruppo di associazioni al ministro Roberto Speranza per chiedere, aderendo alla campagna "Withdraw Oviedo" promossa dall'European Disability Forum, il ritiro del testo di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo in tema di trattamento involontario (involuntary treatment) e di internamento involontario (involuntary placement) delle persone con disabilità mentale, il cui voto è previsto presso il Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa nella prossima sessione dal 1° al 4 giugno.
Pubblicato il 27 Maggio 2021
Diritto, Materiali, Salute, Scritti, Temi

Caro Ministro della Salute,

Le scriviamo a nome delle nostre associazioni, che da anni si occupano della tutela dei diritti, in particolare dei diritti delle persone sottoposte in varie forme a privazione o limitazione della libertà personale. Le esprimiamo la nostra grave preoccupazione circa il testo di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo in tema di trattamento involontario (involuntary treatment) e di internamento involontario (involuntary placement) delle persone con disabilità mentale. È previsto che questo testo sia votato dal Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa nella prossima sessione dal 1 al 4 giugno.

La Convenzione di Oviedo sui Diritti Umani e la Biomedicina, che è stata adottata nel 1997 dal Consiglio d’Europa, stabilisce una serie di principi e divieti di rilevanza bioetica. Nonostante la sua importanza, molte delle sue disposizioni sono obsolete alla luce della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) adottata nel 2007 dalle Nazioni Unite. Come l’articolo 6 della Convenzione di Oviedo, che mantiene l’incapacità al consenso fondata sulla disabilità, e l’articolo 7, che autorizza il trattamento involontario contro le persone con disabilità psicosociali.

Il testo e lo spirito della bozza di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, oltre a violare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata da 46 dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, incluso l’Italia), contrasta con la legge 180/1978. Questa legge, ribadendo il principio generale della volontarietà del trattamento per i pazienti psichiatrici, stabilisce un’unica procedura, sottoposta a chiari limiti, anche temporali, per l’esecuzione di trattamenti involontari (TSO), con precise garanzie per il paziente. Al contrario, il testo del protocollo aggiuntivo reintroduce l’internamento (Involuntary placement), come in era manicomiale. Inoltre, rilancia l’idea della pericolosità sociale del paziente psichiatrico (che infatti sarà internato con provvedimento giudiziario), e non pone alcun limite temporale al trattamento e all’internamento involontari. In più, legittima e rilancia la contenzione.

Per queste ragioni, lo European Disability Forum (che raccoglie le ONG che si battono per i diritti delle persone con disabilità) chiede oggi il ritiro di questo testo con la campagna di mobilitazione Withdraw Oviedo , cui anche le nostre associazioni aderiscono. Opposizioni sono state espresse anche in sede istituzionale, a iniziare da importanti organismi delle Nazioni Unite: dal Comitato sui diritti delle persone con disabilità, dal Relatore Speciale sui Diritti delle Persone con Disabilità, dal Relatore Speciale sul diritto alla salute, dal Gruppo di Lavoro sulla detenzione arbitraria. Anche il Commissario per i Diritti Umani e l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa si sono espressi in maniera contraria.

Nel giugno 2019, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato all’unanimità una risoluzione su come porre fine alla coercizione nell’ambito della salute mentale, invitando gli Stati membri ad avviare immediatamente la transizione verso l’abolizione delle pratiche coercitive nelle strutture di salute mentale. Inoltre, nella sua raccomandazione 2158 (2019), l’Assemblea ha invitato il Comitato dei Ministri a dirottare gli sforzi dalla redazione del protocollo aggiuntivo alla redazione di linee guida per porre fine alla coercizione nella salute mentale. Un’iniziativa simile può essere individuata nella Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la sua Quality Rights Initiative, e una prossima guida alle buone pratiche sui servizi di salute mentale basati sulla comunità che promuovono i diritti umani e la cura.

Nonostante le tante opposizioni, è previsto che la bozza sia votata nella riunione plenaria del Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa del 1-4 giugno 2021.

Chiediamo che l’Italia si opponga all’adozione della bozza di protocollo alla Convenzione di Oviedo e rilanci le indicazioni della raccomandazione 2158/2019, affinché il protocollo aggiuntivo sia ritirato e si proceda invece alla redazione di linee guida per porre fine alla coercizione nel campo della salute mentale.

Siamo a Sua disposizione per illustrarLe ulteriormente le nostre preoccupazioni, ed aprire un dialogo su politiche in materia di salute mentale che abbiano come punto di riferimento gli obblighi assunti con l’adesione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Distinti saluti,

le associazioni firmatarie: la Società della Ragione, Altro Diritto, Osservatorio Stop OPG per la salute mentale, SOS Sanità, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Antigone, Coordinamento Nazionale Conferenza Salute Mentale, Rete Salute Welfare Territorio, Forum Droghe, UNASAM (Unione Nazionale delle associazioni per la salute mentale), ConfBasaglia (Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo), CILD (Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili), Centro per la Riforma dello Stato, Club SPDC No Restraint, Parsec Consortium, Legacoopsociali.

Qui il PDF

Qui il link al sito della “Società della ragione”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *