Celebrato dai media il 17 febbraio, data dell’arresto di Mario Chiesa nel lontano 1992, il trentennale di Tangentopoli e Mani pulite ha riproposto la narrativa consolidata di quella stagione: il crollo per via giudiziaria di un sistema politico corrotto, la rivolta della società civile pulita contro la partitocrazia marcia, l’inizio dello scontro fra ceto politico e magistratura che si trascina, aggravandosi, fino ai giorni nostri. Ma quella stagione fu anche, anzi soprattutto, l’inizio di un cambiamento di sistema che sotto le insegne apparenti di una “rivoluzione di velluto” civica e progressista spianò in realtà la strada a una reazione neoconservatrice. Populismo (più o meno giustizialista), antipolitica, liquidazione dell’intervento pubblico a favore della mano invisibile del mercato, mitologia della società civile e della disintermediazione, divaricazione fra legalità e legittimazione, torsione maggioritaria del sistema politico, tentazione presidenzialista, moralizzazione del discorso politico: nasce allora il catalogo di una crisi di sistema dalla quale non siamo mai usciti. Se il trentennale ce la ripresenta avvitata su sé stessa più che mai, bastava il decennale per mettere a fuoco i paradossi e le contraddizioni di un cambiamento che impiegò poco tempo a rovesciarsi nel suo contrario. In questa chiave riproponiamo qui un inserto speciale de “il manifesto” del 16 febbraio 2002, tuttora preciso, e profetico, nell’individuazione delle tendenze e delle derive inaugurate dalla congiuntura Tangentopoli-Mani pulite.
ho ricevuto in questi giorni i complimenti scritti, dal Presidente del Centro Ricerche sulla Cina Contemporanea, ho gradito le belle parole,perchè è stato anche ambasciatore in Cina,oggi scrive e pubblica libri sulla Cina, ma durante Tangentopoli non c’era
era Febbraio 1992 quando fui contattata da un Colonnello Nato in pensione interprete dell’Ambasciatore Americano a Roma, mi invitava ad un incontro con un Avvocato del Governo Americano allievo di Marshall, grande esperto di Merchand Bank, il progetto riguardava 7 Paesi Africani
molto interessante ma rifiutai , accettai l’invito ad un incontro che aveva al centro la CINA e la Riconversione della Norinco fabbrica d’armi cinese con 800000 dipendenti-il progetto comprendeva anche la trasformazione dei rifiuti in asfalto, presente il Chimico cinese autore del progetto che insegnava chimica all’Università La Sapienza.
era un ottimo progetto ed io suggerii di chiedere finanziamenti Europei, previsti in progetti sociali veicolo di PACE fra i popoli, il giorno successivo mi telefonò il corrispondente Cinese Huang Changrui della Xinhua News Agency interessato a conoscermi
La Cina cercava persone Capaci ed Oneste, è nato così un sodalizio che continua tuttora, non a caso allo scoppio della Pandemia mi fù inviato il progetto in Italiano del Presidente Xi Jinping per combattere Pandemia e Povertà con autorizzazione a pubblicarla
30 anni pubblicati in due libri dal Governo Cinese, uno sull’industria della cultura, uno sull’Economia suggerisco di leggerli per capire il passato ed il futuro di un Governo che non vuole GUERRE